Era il 21 giugno 1375, una terribile giornata di brutto tempo, buia quasi come la notte, solo i lampi illuminavano il cielo e i tuoni facevano tremare la terra, il temporale mi faceva paura ma lo spettacolo era bello.

Pensai allora di inventare un nuovo gioco con la palla di pezza, cercavo di sincronizzarmi col tuono che seguiva al lampo per lanciare la palla assieme al boato e poi riprenderla. Solo una volta persi il controllo del lancio.

La palla rotolò via e andò giù per le scale, la grande scalinata che non avevo il permesso di scendere da sola, ma io rivolevo la palla e scesi lo stesso.

Era il 21 giugno 1375.

La mia morte fu rapida.

Le guardie, furono le guardie che, sopraggiunte nelle segrete, mi pugnalarono alle spalle e fecero sparire il mio corpo, forse murato nei sotterranei, o forse sepolto chissà dove.

Ugolinaccio, mio padre, tempo addietro, aveva dato ordine ai suoi sgherri di assassinarmi appena se ne fosse presentata l'occasione, fece una gran festa, il suo onore era salvo, la strega era finalmente scomparsa, la casa era stata liberata dal frutto del peccato!

Ma l'atrocità del delitto, insoluto, non fu cancellata.

Questa è una nuova versione della morte e del fantasma di Azzurrina