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Così parlò Giuseppe Conte: caro Grillo o così o Pomì!

Giuseppe Conte, nel pomeriggio di lunedì, ha indetto una conferenza stampa per chiarire il suo impegno nel Movimento 5 Stelle. Dopo le sue parole, che cosa farà Conte? Sarà lui oppure no a rilanciare l'azione politica del Movimento? 

Ancora non è possibile saperlo, perché non dipende più da lui.

Conte ha spiegato quello che è stato il lavoro da lui finora svolto per i 5 Stelle, ma non all'interno del Movimento... anche se comunque ha finito per sembrarne il capo politico... suo malgrado.

Conte ha iniziato il suo intervento partendo dalla conferenza  stampa da lui tenuta il 4 febbraio fuori da Palazzo Chigi, per confermare che da lì è iniziato il suo sostegno a Draghi, un sostegno che non viene meno neppure adesso e non verrà meno neppure in futuro... e questo per smentire ricostruzioni che lo vedono protagonista di manovre per creare un nuovo partito nel caso di bocciatura del suo progetto da parte dei grillini, con conseguenti fratture tra i gruppi parlamentari che avrebbero poi tolto il sostegno all'attuale premier.

Niente di tutto ciò. Da parte di Conte non ci sono piani B.

Dopo il suo addio a Palazzo Chigi, l'ex premier venne invitato da Grillo a far parte del Movimento per diventarne anche il capo politico.

Una proposta che Conte rifiutò perché non accompagnata da un progetto di riforma del Movimento. Per tale progetto, Conte ha ricevuto un mandato lavorando alla sua realizzazione per ben 4 mesi, anche se non completamente nell'ombra, tanto che in molti hanno finito per identificarlo come la nuova guida in pectore dei 5 Stelle!

Confusione a parte, l'ex premier ha lavorato ad un piano di riforme che mantenesse saldi i principi grillini, ponendoli però all'interno di una struttura più organizzata e credibile di quella attuale.

Il nuovo Movimento di Conte, lui non lo definisce un partito, prevede una scuola di formazione, una struttura territoriale semplice ma articolata, la creazione di forum tematici per vagliare e raccogliere iniziative e idee dal basso da integrare anche nel programma di governo, una carta dei valori e la solita piattaforma informatica per far votare gli iscritti.

Grillo aveva dato a Conte un mandato per imbiancare la casa, Conte ha realizzato un progetto per trasformare la casa in una villa. Quando il comico genovese ha visto di cosa si trattava sono iniziati i problemi. Il motivo? Il padrone del Movimento, nel nuovo Movimento diverrebbe molto meno padrone di adesso e per tale motivo sono volati gli stracci.

I 5 Stelle sono una contraddizione in tutto e per tutto. Il Movimento che nasce anarchico con uno vale uno è da sempre una forza politica semi-dittatoriale dove chi decide è un "direttorio" (sic) alla mercé dell'umore di Grillo e, prima ancora, dei Casaleggio.

Può una struttura simile avere la credibilità per sopportare e supportare il peso rappresentato dai bisogni e dai problemi di milioni di persone che ti hanno dato un voto? Certo che no e Conte, per tale motivo, ha lavorato per mesi ad un progetto che ha riassunto in un documento che, come ha detto nella conferenza stampa odierna, consegnerà nelle prossime ore a Crimi e Grillo perché possano valutarlo e decidere se sia o meno condivisibile per farlo poi accettare agli iscritti che lo dovranno votare online.

Conte, ha detto chiaramente che non può imbarcarsi in qualcosa che non condivide: non che non accetti modifiche al suo lavoro, ma non accetterà che il Movimento da lui immaginato venga meno ad una struttura di garanzia che possa controllarsi e governarsi in base a regole democratiche.

Inoltre, Conte ha anche descritto chiaramente il perimetro politico in cui vuole muoversi e che non comprende in ogni caso la destra, di cui ha definito le ricette facili ed illusorie. Il suo Movimento non lo ha voluto definire di sinistra, ma in merito alle alleanze, se queste ci saranno, guarderanno sicuramente a quel mondo.

Che cosa accadrà adesso? Se Grillo si opporrà al progetto di Conte e continuerà con le sue "belinate" - più o meno divertenti, più o meno provocatorie -  decreterà la morte di ciò che lui ha creato. La morte potrà essere descritta come omicidio o come suicidio? Un particolare ininfluente, perché in ogni caso il Movimento finirà per scomparire... forse persino prima delle prossime politiche.

Se Conte potrà portare avanti il suo progetto, il Movimento avrà nuova vita e potrebbe pure diventare una cosa seria, con buone possibilità di raccogliere consensi tra coloro che chiedono semplicemente di essere rappresentati da forze politiche guidate da persone serie e non da responsabili che abbiano nel proprio programma la responsabilità come unico argomento o da irresponsabili alla ricerca di consensi da raggiungere a qualsiasi costo.

Autore Egidio Marinozzi
Categoria Politica
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