Juan Guaido, presidente dell'Assemblea nazionale venezuelana, mercoledì 23 gennaio si è rivolto ai manifestanti che a Caracas si erano riuniti per protestare contro il governo del presidente Nicolas Maduro e per commemorare il 61° anniversario della fine della dittatura di Marcos Perez Jimenez, tenendo in mano una copia della costituzione venezuelana e annunciando loro che in quel momento assumeva tutti i poteri di presidente, definendo Maduro un usurpatore.

Subito dopo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha pubblicamente riconosciuto Guaido come legittimo presidente ad interim del Venezuela. Colombia, Brasile, e il Paraguay del presidente Mario Abdo hanno seguito l'esempio di Trump. Il Messico, per il momento, continua a riconoscere Maduro che, nonostante tutto, rimane il presidente legittimamente eletto nelle elezioni dello scorso 20 maggio, anche se definite una farsa da molti governi stranieri.

E Maduro non è stato a guardare. Anche lui si è rivolto alla folla, affacciatosi dal balcone del palazzo di Miraflores, confermando la legittimità del suo incarico da cui non ha alcuna intenzione di dimettersi e accusando gli Stati Uniti, con cui ha detto di aver rotto le relazioni diplomatiche, di supportare Guaido in quello che lui ha definito un colpo di Stato.

La dichiarazione di Guaido potrebbe portare il Venezuela in un territorio inesplorato, con la possibilità che l'opposizione gestisca un governo parallelo riconosciuto all'estero come legittimo ma senza avere però alcun controllo sulle funzioni statali.

Da parte sua, Maduro potrebbe anche decidere di opporsi a Guaido con la forza, dopo averlo minacciato di metterlo in carcere. Il riferimento politico di Guaido, Leopoldo Lopez, è stato arrestato nel 2014, uno dei dozzine di attivisti dell'opposizione e leader del carcere del governo per aver cercato di rovesciare Maduro attraverso violente manifestazioni di piazza nel 2014 e 2017.

Di certo, qualsiasi cambiamento in Venezuela sarà deciso dall'esercito che, in passato, sono rimaste sempre fedeli a Maduro.