Mentre è iniziato lo spoglio delle schede per le elezioni regionali in Sardegna, l'esito del voto è già noto, almeno dal punto di vista di quella che può essere considerata la sua influenza in ambito nazionale.

Il testa a testa tra centrodestra e centrosinistra, che pare sia già comunque da considerarsi a vantaggio del candidato del primo schieramento, Christian Solinas, rende evidente anche la marginalità che i 5 Stelle hanno ormai assunto nel panorama politico italiano, dopo appena 12 mesi dalle politiche,.

Infatti, dopo il tracollo in Abruzzo, anche in Sardegna sembra registrarsi (in attesa dei risultati definitivi) un dato analogo, se non addirittura peggiore. Dopo il 42% di un anno fa i grillini, pur rimanendo forse la prima forza politica dell'isola, si attesteranno, ben che vada, su una percentuale di voti che li indica al massimo intorno al 18,5%.

Ma anche la Lega, che i sondaggi nazionali confermati dal recente voto delle regionali in Abruzzo indicano come prima forza politica del Paese, non può far festa, dato che non sembra, sempre in base alle proiezioni, che possa fare molto meglio del voto di un anno fa, quando al Senato aveva preso l'11,6% e alla Camera il 10,8%.

Un risultato non proprio esaltante se si pensa a quanto Matteo Salvini si sia profuso nel promuovere nell'isola, anche se solo nelle ultime settimane, se stesso e la Lega. Ma Salvini non si deve però scoraggiare. Anche nel ventennio, dopo la marcia su Roma, i fascisti faticarono e non poco nell'affermarsi nell'isola. I sardi, si sa, sono un popolo particolare.

Nonostante il Pd non possa certo dirsi vincitore in queste elezioni, con le proiezioni che lo indicano in una forbice tra il 12,5% e il 16,5%, i dirigenti di quel partito, soprattutto i "renziani", parlano già di successo epocale cercando di tradurre il voto in chiave nazionale.

Il problema per loro è che è stato soprattutto il candidato di coalizione, Massimo Zedda, già sindaco di Cagliari e proveniente dalla sinistra più radicale, ad esser stato votato e non certo il Pd. 

Se questi risultati saranno confermati nel conteggio definitivo, nessuno avrebbe titolo per rallegrarsene. Di certo c'è che il Movimento 5 Stelle avrebbe tutte le ragioni per dolersene.