La Chiesa Cattolica è la vittima perfetta per ogni spirito immondo che vede nelle istituzioni ecclesiastiche un ostacolo per una società atea e miscredente. Novelli Farisei che trovano ogni occasione per infangare il Vaticano che non è immune da colpe, ma da qui a definirlo come causa e origine di tutti i mali in un mondo sempre in guerra ce ne passa. 

La Chiesa è trendy quando si tratta di demonizzarla. I divoratori di preti colgono ogni occasione per prendersela con il Vaticano. Questo non vale solo per le grandi vicende storiche, ma anche per i casi di cronaca nera. Ricordate il caso di Elisa Claps? La ragazza, 17 anni, sparì a Potenza nel 1993 e fu ritrovata morta nel 2010 nel soffitto di una chiesa. Anche lì tutti a dare addosso al parroco. Poi si scoprì che il colpevole era stato uno squilibrato, Danilo Restivo, che dopo aver ucciso Elisa si trasferì in Inghilterra dove fece a pezzi un'altra donna, prima di beccarsi l'ergastolo con la reputazione di serial-killer.

E che dire di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, due quindicenni sparite a Roma nel 1983 e oggetto perfino di un Commissione Parlamentare che quasi certamente diventerà il palcoscenico ideale per ogni mitomane che vorrà farsi un nome sulla pelle del Vaticano. Non solo mitomani, sia ben inteso, perché gli attacchi contro il Vaticano, a prescindere dalla sua colpevolezza o dalla sua innocenza, sono pane quotidiano per stampa e televisione in crisi di vendita e di ascolti che sulla pelle dei cardinali trovano la mangiatoia prediletta. 

Il caso Orlandi, per esempio, è diventato il più clamoroso pretesto per aggredire e maledire il Vaticano, di cui la ragazza era cittadina, infangando papi, cardinali, vescovi, arcivescovi, monsignori di ogni longitudine e latitudine, senza uno straccio di prove ma alimentando una gigantesca macchina del fango. Una crociata tenuta in piedi da un dolore reale e da un mucchio di piste cervellotiche che danzano intorno a una sparizione che si aggiunge alle quasi settantamila persone che sono sparite in Italia dagli anni Settanta a oggi. 

Stessa cosa dicasi di Mirella Gregori. Che legame c'era con Emanuela Orlandi? Niente. C'era solo una foto che la ritraeva con tutta la scolaresca in visita dal papa. È bastata quella foto affinché menti malate di intrighi accusassero il Vaticano di essersi pappato pure la Gregori prima ancora di gustare il piatto più appetitoso della Orlandi che, essendo cittadina della Santa Sede, ha spalancato le finestre a ogni genere di sospetto che hanno chiamato in causa perfino Giovanni Paolo II, accusato di uscire la sera per chissà quale pratica losca. 

A nessuno ovviamente è passato per la testa che le due ragazze possano semplicemente essere finite nelle mani di qualche mascalzone assassino senza abito talare. Magari un amico, un conoscente, un parente, un amico di famiglia, un vicino di casa. E invece no. Meglio accusare il Vaticano, perché il Vaticano fa più notizia, un conoscente no. Meglio ancora se il sospetto è un papa. Peccato che i dati non vengano mai presi in considerazione. Come spiegare a questi Torquemada che nell'Anno di Grazia 1982-1983 nella sola città di Roma e provincia sparirono quasi duecento ragazze, tra cui appunto Emanuela e Mirella, molte delle quali non furono mai ritrovate?

Quello che si evince in modo tanto chiaro quanto comico è la macchina stritola-prelati messa in piedi da quell'anima putrida e infernale che punta a infangare la Chiesa e le sue figure eminenti, come quella del papa Karol Woityla che ha avuto il merito di contribuire a porre fine alla Guerra Fredda che rischiava di far saltare in aria tutta l'umanità e che adesso dev'essere preso pure a calci in faccia dai moderni Farisei. È evidente che in Italia c'è un crollo dei valori cristiani che porta ai tentativi di demolire chi quei valori cerca nei suoi limiti di diffonderli. Allora viene in mente l’Allegoria della Chiesa trionfante che è sopravvissuta a duemila anni di storia e che non sarà certamente qualche pettegolezzo o la bava di qualche mangia-prete ad abbatterla.