«All'incontro di stamattina [domenica, ndr] - ha scritto ieri su Facebook il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia - abbiamo voluto che ci fossero tutti gli attori in campo, dai ministri competenti per materia, alle Regioni, agli enti locali, per uscirne più uniti e più forti. Siamo in una fase nuova dell'emergenza sanitaria, con reti sanitarie più forti, ma con tanti contagi in più e molti tamponi in più. Solo con la flessibilità e la responsabilità di tutti riusciamo a trovare soluzioni condivise.
Su scuola, università e trasporti le proposte di Regioni ed enti locali sono di buon senso e vanno nella direzione auspicata da tutti noi per tutelare al massimo salute, attività scolastiche e universitarie e funzionamento delle nostre città. Chi vive le complessità quotidiane dei territori merita il massimo dell'ascolto».

Dopo questa premessa, a grandi linee, ecco che cosa ha deciso il Governo, in base ha quanto riassunto dal premier Conte in conferenza stampa, per contrastare il diffondersi del contagio da Covid con il nuovo dpcm.

«Abbiamo appena approvato un nuovo dpcm. Ho informato i presidenti dei due rami del parlamento e i leader dell'opposizione», è stata la premessa di Giuseppe Conte, che poi ha precisato: «Non possiamo perdere tempo, dobbiamo agire mettendo in campo tutte le misure necessarie a scongiurare un nuovo lockdown generalizzato: il paese non può permetterselo, finirebbe per compromettere la ripresa economica. Siamo consapevoli che imporremo sacrifici economici. C'è l'impegno del governo a ristorarli. Dobbiamo impegnarci, la situazione è critica, il governo c'è, ma ciascuno deve fare la propria parte e tutti insieme supereremo questo momento difficile».

Con il nuovo dpcm sarà possibile per i sindaci decidere chiusure, dopo le 21, di vie e piazze dove si possono creare assembramenti, fatta salva la possibilità di deflusso e di accesso per chi deve raggiungere esercizi commerciali o abitazioni private.

Per i ristoranti e simili, ha dichiarato Conte, fino alla mezzanotte sarà consentito il consumo ai tavoli, per chi non ha tavoli il consumo nel locale sarà consentito fino alle 18, mentre il servizio di asporto è previsto fino alla mezzanotte. Nei ristoranti sarà permesso un massimo di sei persone al tavolo e un'indicazione, fuori dal locale, dovrà dire quante persone possono entrare. Sale gioco, scommesse e sale bingo dovranno chiudere dopo le 21.

L'attività didattica proseguirà come programmato, con gli studenti delle superiori che potrebbero dover affrontare cambi di orario, con lezioni anche nel pomeriggio.

Palestre e piscine avranno una settimana di tempo per adeguare i loro protocolli di sicurezza al rispetto delle nuove direttive indicate nel dpcm.

Conte, poi, ha ribadito che non è possibile, oggi, applicare la stessa strategia applicata in primavera, anche perché alcune misure i contenimento che allora erano carenti adesso sono disponibili: «All'inzio della pandemia ci siamo scoperti privi di attrezzature per la terapia intensiva e subintensiva, privi di mascherine, non eravamo in grado di fare test. In questi mesi abbiamo lavorato intensamente. Siamo già  pronti a distribuire alle regioni 1.600 attrezzature per le terapie intensive e subintensive, siamo partiti da zero per le mascherine ma adesso ogni giorno ne produciamo 20 milioni e siamo tra i pochi paesi a distribuire ogni giorno gratuitamente a ogni studente una mascherina. ...Ci sono ancora diverse criticità, [anche se ora si fanno] fino a 160mila tamponi al giorno... Certo dobbiamo evitare che si facciano file di ore. ...La strategia che stiamo attuando adesso muove da un'analisi dettagliata della situazione epidemiologica in relazione al piano del Cts che ci guida. Dobbiamo impegnarci per tutelare la salute ma anche l'economia, agendo nel segno della adeguatezza e della proporzionalità. ...Le misure più efficaci rimangono sempre le precauzioni di base. Facciamo soprattutto attenzione alle situazioni in cui di solito abbassiamo la guardia. Siamo più vulnerabili quando incontriamo parenti e amici. Lì occorre massima precauzione. Dovremo impegnarci e fare sacrifici e ci vorranno giorni prima di vedere i risultati.I soldi del Mes sono dei prestiti e non possono finanziare spese aggiuntive. Se prendiamo i soldi del Mes dovrò intervenire con nuove tasse e tagli di spese. Per la sanità abbiamo stanziato 4 miliardi nella legge di bilancio e poi ci sono i soldi del Recovery Fund, ci saranno altri 9-10 miliardi. Il Mes non è quella panacea che viene rappresentata e visto che la nostra situazione ha dei segnali economici è molto positiva il vantaggio in termini di interessi diventa adesso molto contenuto. C'è un rischio, lo stigma, non quantificabile: Sure l'hanno preso una decina di Paesi, il Mes nessuno. Se avremo fabbisogno di cassa considereremo il Mes, ma se non accade prendere il Mes per risolvere una disputa nel dibattito pubblico non ha senso. ...In questo momento non faccio previsioni sulle ferie natalizie, rispettiamo le regole e impegniamoci con senso di responsabilità, affrontiamo questo momento difficile con fiducia e auguriamoci di riprendere quanto prima le attività di svago. ...In ordine alle attività professionali ... siano attuate anche mediante modalità di lavoro agile, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza.Devono essere incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti, nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva” ed “assunti protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale».

Infine, il dpcm prevede che siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali.


Così i tre capipopolo dell'opposizione (Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi) hanno commentato le misure del Governo: 

«Dopo sei mesi, il governo continua a non coinvolgere l'opposizione nelle sue decisioni. Una opposizione, quella del centrodestra, che governa 14 regioni su 20 e rappresenta la maggioranza degli italiani. I presidenti di Regione non hanno avuto una reale possibilità di fare osservazioni e di dare suggerimenti sul Dpcm, nonostante il senso di responsabilità sempre dimostrato. Non si può definire “coinvolgimento” una telefonata con la quale si preannunciava una conferenza stampa già fissata. Il centrodestra ripete con forza che sono necessarie oggi più che mai chiarezza e concretezza, che è necessario che il governo si faccia carico dei danni che saranno subiti dalle imprese. Ribadiamo la disponibilità a collaborare con il governo nell'interesse dei cittadini: questo non è certo il momento della superficialità e della fuga dalle responsabilità. Avevamo denunciato il rischio di un autunno problematico e chiedevamo da tempo una strategia complessiva che non c'è stata. Non è accaduto nonostante il centrodestra abbia dato  il suo contributo per liberare risorse che il governo non ha investito con efficacia e con rapidità.Nulla si è fatto  per migliorare  gli  ospedali, per potenziare i trasporti pubblici, per aiutare gli anziani e i disabili, per  sostenere le famiglie e le imprese in difficoltà. Un governo che non ascolta, che non si assume  responsabilità (come denunciato anche dall'Anci) e che insiste con i Decreti annunciati in diretta tivù non è certo il governo che l'Italia si merita e di cui invece avrebbe necessità».

È incredibile che vengano rilasciate dichiarazioni simili da persone che, nei mesi scorsi, hanno fatto intendere ai loro sostenitori, con parole e comportamenti, che la pandemia era orami un problema del passato e che certe cautele erano da considerarsi superate, criticando per questo motivo Governo e istituzioni.


Sul provvedimento, comunque, è stato critico anche il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, stando a quanto ha dichiarato lunedì su Radio Capital:

«Al Dpcm non do nessun voto: è stata commessa una scorrettezza istituzionale e non parteciperemo più alle Cabine di regia, tanto non servono a niente. Si riuniscono con 20 presidenti di Regione, decidono con loro e poi a noi scaricano la responsabilità. Ci atterremo, come abbiamo sempre fatto, alle indicazioni che vengono dal governo. A noi è sembrato uno scaricabarile: ci assumiamo la responsabilità, ma non si possono fare riunioni in cui non viene detto niente e poi il governo, che evidentemente non ha la forza per imporre un coprifuoco, fa un finto coprifuoco e dice che adesso decidono i sindaci quali sono le aree e le piazze. E chi controllerà? A noi è sembrato un modo per spostare la responsabilità agli occhi dell'opinione pubblica sui sindaci.Il Dpcm non è uscito come era stato presentato: i sindaci non hanno la possibilità e nemmeno la competenza di fare i controlli. Se serve, io per primo farò un'ordinanza, ma ho bisogno di sapere dalla Prefettura e dai questori chi controlla e spiegarlo ai cittadini».


Riassumendo quanto accaduto nelle ultime ore, appare sempre più evidente che, in questo momento, l'unica soluzione possibile per fermare il ripetersi del contagio - già previsto e prevedibile - è chiudere tutto... ancora una volta.

Viste le conseguenze economiche, però, nessuno vuole prendersi la responsabilità di ciò che, probabilmente, sarà comunque deciso tra un paio di settimane, dopo che ci si sarà resi conto - in tutta Europa e non solo in Italia - che le nuove misure non possono arginare il diffondersi del virus...

Questo non per l'incapacità del Governo, bensì perché scientificamente non esiste altra possibilità per fermarlo finché non sarà disponibile, per tutti, un vaccino che funzioni.


Il nuovo dpcm è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale questo lunedì ed è pertanto da considerarsi entrato in vigore. La sua validità, se non sarà rinnovato, scadrà il prossimo 13 novembre.