Tanta è l'arroganza di Matteo Renzi che ancora pretende che ci siano degli italiani che non sappiano che le sue dichiarazioni debbano essere sempre interpretate, dato che ciò che lui annuncia finisce immancabilmente per concretizzarsi nell'esatto contrario.

Così, quando lui dichiara che 

"Stiamo facendo una battaglia per le idee, non per le poltrone: all'incontro verranno anche le ministre, che sono pronte a rimettere il mandato, se serve. Perché chi dice che noi facciamo confusione per avere mezza poltrona in più deve prendere atto che noi siamo l'unico partito che è pronto a rinunciare alle poltrone, non a chiederle",

per capire a ciò a cui lui realmente mira le sue parole devono invece essere lette così:

Stiamo facendo una battaglia per le poltrone, non per le idee: all'incontro non verranno anche le ministre, che non sono pronte a rimettere il mandato, neppure se servisse. Perché chi dice che noi facciamo confusione per non avere mezza poltrona in più deve prendere atto che noi siamo l’unico partito che non è pronto a rinunciare alle poltrone, perché ne vuole altrettante.

Quali sono le poltrone a cui mira Renzi? Visto che il personaggio non ha limiti, non è neppure da scartare l'idea che, almeno tra sé, non covi l'idea di diventare nuovamente presidente del Consiglio... ma un ministero di peso che gli permettesse autonomia e visibilità, probabilmente, lo accontenterebbe. 

Giuseppe Conte, a causa delle fibrillazioni nella maggioranza causate da Renzi, ieri si è incontrato con i rappresentanti di Pd e 5 Stelle. Questo il commento del segretario Pd, Nicola Zingaretti:


Oggi era stato fissato l'incontro tra Renzi e Conte. A dimostrazione di quanto detto in precedenza, Italia Viva ha spostato l'incontro fissato per le 13 a Palazzo Chigi perché la ministra Bellanova è impegnata a Bruxelles per il Consiglio europeo, come se quell'impegno non fosse già previsto. L’incontro, pertanto, slitterà a domani sera o, al massimo, a venerdì.

Ma Renzi non ha molti riguardi per l'attuale premier perché, come fa capire, lui ha in mente di mettere Mario Draghi al suo posto (sempre a parole!): "Sempre bello leggere le riflessioni di Mario Draghi. L’ex Presidente della Bce - in questo intervento ripreso sul Corriere della Sera da Federico Fubini, ci richiama a una visione seria e intelligente del futuro delle imprese, dei posti di lavoro, del debito pubblico. Ed evidenzia la necessità di predisporre un Next Generation Ue di grande qualità. Abbiamo una gigantesca opportunità, sembra dire Draghi: non sprechiamola. Analisi davvero condivisibile".

Ma se Renzi fa intendere di volere Draghi a Palazzo Chigi, in realtà - come già spiegato in precedenza - è perché non lo vuole.

Naturalmente, il neo picconatore non rinuncia neppure a criticare Conte sulla gestione della pandemia, come se il suo partito non avesse fatto e non facesse parte del Governo: 

"Cinque giorni fa il Governo aveva annunciato di sbloccare i trasferimenti tra piccoli comuni. Oggi, invece, pare che il Governo cambi linea dopo le foto dello shopping natalizio nei centri storici. Sapete la mia opinione: bisogna avere una posizione e mantenerla, non cambiarla ogni tre giorni dicendo ‘Chiusura!’, poi ‘No, ci si potrà muovere fra comuni!’ ed infine ‘No, zona rossa in tutta Italia!’. Si decida una linea, la si spieghi e tutti insieme la si difenda, ma senza zigzag: gli italiani sono bravissimi e super pazienti, ma non è che possono assistere a questa indecisione costante". 


Il detto "a volte ritornano" riferito ai dc di una volta si adatterebbe benissimo a Matteo Renzi, che di quella scuola è uno degli ultimi prodotti, nel caso che per un po' si fosse fatto da parte. Purtroppo per noi, nel senso di italiani, Renzi ha però continuato a rimanere dov'era... nonostante avesse detto che di lui non ne avremmo sentito parlare per molto tempo. Già... come non detto.