Nella mattinata di venerdì le azioni delle Deutsche Bank hanno perso circa l'otto per cento, fino a scendere per un breve periodo sotto la soglia psicologica dei 10 euro. Un calo del 90% rispetto al massimo storico delle azioni della banca tedesca, che, nel maggio 2007, prima della crisi finanziaria, valevano più di 100 euro.

Il motivo scatenante, oltre alle note vicende relative alla maxi multa inflitta dagli Stati Uniti, è da ricercarsi in una notizia diffusa dall'agenzia di stampa Bloomberg, entrata in possesso di un documento interno della banca, secondo il quale dieci fondi speculativi avrebbero chiuso i loro conti.

Il capo della Deutsche Bank, John Cryan (foto), ha invitato i dipendenti a "mantenere la calma", nonostante le turbolenze dei mercati. In una lettera inviata ai 100 mila dipendenti della banca ha scritto: "La nostra banca è stata oggetto di forti speculazioni e voci di mercato hanno causato brusche fluttuazioni del valore delle nostre azioni."

Sul mercato starebbero operando forze che cercano di minare la fiducia nella più grossa banca della Germania. "Ora il nostro compito è di far sì che questa errata percezione dall'esterno non influisca sulla nostra operatività quotidiana."

Secondo Cryan, la Deutsche Bank ha basi forti. I rischi di mercato e quelli creditizi sarebbero stati notevolmente ridotti negli anni scorsi. "Mai, da venti anni a questa parte, la Deutsche Bank è stata forte come oggi, in termini di bilancio."

"Anche l'incertezza sull'esito del contenzioso in corso negli Stati Uniti non può essere un buon motivo per questa pressione sulle nostre azioni, se facciamo un confronto con quanto è accaduto con i nostri concorrenti", ha scritto Cryan.

Due settimane fa gli Stati Uniti hanno inflitto alla Deutsche Bank una multa da 14 miliardi di dollari, pari a circa 12,5 miliardi di euro, relativa a operazioni sul mercato immobiliare alla base della crisi finanziaria del 2008. Sui mercati si è subito diffuso il timore che la banca, che si aspettava una sanzione meno pesante, non sia in grado di farvi fronte, considerando che per questa eventualità sono previsti accantonamenti per un valore di circa 5 miliardi e mezzo.

Questa settimana è corsa voce che, in caso di necessità, il governo tedesco interverrebbe con aiuti di stato per salvare la banca. Cryan lo ha escluso categoricamente, sostenendo di non aver chiesto nessun aiuto alla cancelliera Merkel. Smentite sono arrivate anche da parte del governo, secondo il quale non si starebbe lavorando a nessun piano di salvataggio.