Politica

Approvato alla Camera il ddl sicurezza per reprimere ogni forma di dissenso

Da una parte la notizia di un padre pedofilo che ha violentato la propria bimba, dall’altra un ministro della Repubblica che ha difeso il proprio Paese. Il primo è stato condannato a poco più di 6 anni di carcere, il secondo rischia la medesima pena. Vi sembra normale? A me no.

Questo è uno dei tanti ritornelli che da giorni Matteo Salvini propone ai suoi sostenitori per la richiesta di condanna formulata dalla pubblica accusa nel processo Open Arms dove lui è imputato per aver sequestrato su una nave, per quasi tre settimane, 147 naufraghi. 

Tale infamia, il ministro della Repubblica la definisce difesa dei confini... senza spiegare che gli invasori erano per lo più dei morti di fame armati dei vestiti che avevano indosso... nel migliore dei casi.

Perché ricordare i parallelismi di pena citati da Salvini per fare pietà presso il suo elettorato?

Perché oggi la maggioranza (post)fascista di cui è una delle voci principali ha approvato alla Camera quello che è stato definito "ddl sicurezza", di cui è stata omessa la parte seguente... di vivere in un regime fascista.

Lo scopo di tale ddl? Instaurare in Italia un regime di repressione totale per evitare le manifestazioni di protesta, consapevoli della loro incapacità e dei disastri che stanno combinando, elementi che a breve faranno scendere la gente in strada. Infatti, la disinformazione di Rai, Forza Mediaset e Angelucci non potendo far crescere i soldi nelle tasche degli italiani, non sarà più in grado di dimostrare che Giorgia Meloni stia facendo miracoli. E allora è meglio pensare fin da adesso a legalizzare un regime di repressione per reprimere il dissenso. 

Così, in futuro, manifestazioni e scioperi potranno diventare un reato se fatto in strada, idem per i picchetti di fronte alle scuole. Chi protesta in carcere rischierà fino a 20 anni, ma se lo farà in maniera passiva o non violenta ne rischierà "solo" 4!

Stessa sorte per chi manifesti contro le grandi opere come il Ponte sullo Stretto o la TAV: fino a 20 anni con le nuove aggravanti, più di un omicidio!

Ma anche nuove restrizioni su chi solidarizza con le occupazioni, per non parlare della possibilità di detenere una seconda arma personale al di fuori di quella di ordinanza e al di fuori del servizio per le forze dell'ordine, del carcere immediato anche per le madri incinte o con figli di età inferiore a un anno o del divieto di vendere SIM, e quindi di usare il cellulare per tenersi in contatto con la propria famiglia, a chi non ha il permesso di soggiorno.

E poi altri nuovi reati inventati di sana pianta senza soluzione di continuità, con l'unico obiettivo di reprimere e incarcerare chiunque non sia d'accordo con loro.

E questi (post)fascisti PRETENDONO di farsi chiamare conservatori.

E che dire del "notaio" Mattarella? Esiste qualcuno che gli ricordi che lui è garante della Costituzione? Quanto i (post)fascisti stanno approvando, secondo lui rispetta l'articolo 1 della Costituzione? La "banda" Meloni sta esercitando la sovranità popolare nelle forme e nei limiti della Costituzione?

Autore Marzio Bimbi
Categoria Politica
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