Di testa è un giocatore sapiente. Si eleva in stacco con perentorio slancio e colpisce con precisione. Un anno solo di rodaggio gli è stato sufficiente per inserirsi a meraviglia negli schemi della squadra. A volte il ricordo fulmineo riporta la tifoseria a John Charles, anche se la potenza del gallese continua a non avere eguali. La grandezza del giovane juventino sta però in altro. Possiede un'ottima padronanza della tecnica di base, calcia con ambo i piedi e, soprattutto, sa stare in campo con intelligenza e non poca furbizia. Si smarca che è un piacere. Sovente il diretto avversario lo cerca, ma è già tardi: basta quel momento di via libera per permettergli di andare in gol. Il prodotto è tipicamente casalingo, in quanto nato, coccolato e cresciuto nelle giovanili. Un anno di esperienza a Varese alla corte di Liedholm ha dato frutti concreti e, una volta tornato alla Juventus Roberto Bettega si è guadagnato il più classico dei posti al sole." - Renato Tavella

Roberto Bettega è stato uno di quei calciatori capaci solo con la loro presenza ed il loro carisma, di far innamorare migliaia di giovani ad uno sport, ad una maglia. Caminiti per descriverne lo stile moderno e quasi unico per un centravanti dell'epoca, lo definiva come "un poliedrico fuoriclasse dalle alchimie tattiche, un atleta prodigioso che s'affacciava sui mondi avvenire".

Coi suoi 179 gol all'attivo è il terzo miglior marcatore di sempre della Juve, club di cui ancora oggi è considerato un simbolo al pari solo di pochi altri grandi campioni che in oltre 120 anni di storia hanno vestito il bianconero.