Lunedì, a partire dalle 18, in molte zone d'Italia si sono registrate manifestazioni, in alcuni casi pacifiche, in altri meno, per protestare contro le misure dell'ultimo dpcm.
A Milano, Napoli, Roma, Torino, Genova, Palermo, Trieste, Cremona... in piazza sono scesi per lo più proprietari di bar e ristoranti, mentre a Torino a farlo sono stati i tassisti per far presente che loro avrebbero lavorato meno e, pertanto, guadagnato meno.
Ma oltre alle manifestazioni rumorose e pacifiche, a Torino, Milano e Napoli, si sono registrate anche proteste con lanci di bottiglie incendiarie, petardi, saccheggi in negozi di lusso. Violenze a cui le forze dell'ordine hanno risposto con lacrimogeni e cariche.
I giorni in cui gli italiani dalle proprie abitazioni applaudivano medici e infermieri con gli striscioni arcobaleno appesi a finestre e terrazze con la scritta "andrà tutto bene", sono un lontano ricordo.
Il virus è tornato a diffondersi in tutta Italia, ma adesso il consenso su come debba essere affrontata l'epidemia non è unanime e anche solo il vagheggiare un nuovo lockdown scatena proteste.
Proteste che in alcuni casi hanno delle motivazioni razionali e giustificabili, espresse da categorie di lavoratori che vedono messa a rischio la loro attività o il loro posto di lavoro.
A queste, però, si aggiungono poi anche quelle di gruppi estremisti che in qualche caso agiscono autonomamente, in altri non è da escludere che siano manovrati da alcuni partiti dell'opposizione, che vedono l'opportunità di sfruttare il momento per fini politici da parte
Opposizione, inutile dirlo, che "naturalmente" condanna qualsiasi forma di violenza.
Ma visto che le proteste di piazza sono state "sdoganate", è possibile prevedere che continueranno ad libitum anche nei prossimi giorni, sull'onda dell'abbaiare dei populisti in Parlamento che non si lasceranno di certo sfuggire l'occasione per minare la stabilità del Governo.
In tutto questo c'è solo un punto che rimane senza risposta, soprattutto da parte di chi protesta e di chi alimenta le proteste: quello di spiegarci come fermare ORA, in questo momento, la diffusione del contagio.