Imperversano i commenti e le polemiche su Pnrr, Mes e BRI, ma questo non aiuta a capire cosa ha effettivamente detto Giorgia Meloni.
Nei suoi interventi più recenti in Parlamento la Presidente del Consiglio ha testualmente detto che:
"il Piano (Pnrr) fu approvato dal Parlamento, un documento di 370 pagine che era stato consegnato alle Camere un'ora prima dell'inizio della discussione"
"i tempi di attuazione di un Piano nazionale di ripresa e resilienza non li avevamo scritto noi e rispetto al quale le contestazioni che vengono fatte dalla Commissione non sono riferibili a noi"
"il commissario dice che bisogna correre di più ma se si fosse vigilato di più in passato forse si farebbe più velocemente"
"siamo in ritardo sul futuro ... (ma) il Piano tedesco, se non vado errata, si aggira intorno ai 27 miliardi e non devo ricordare io a questo Parlamento che il Piano italiano investe complessivamente 190 miliardi, più i 30 italiani; insomma è un Piano un tantino più corposo"
"i partiti che, di fatto, hanno steso il Piano (Pnrr) su cui oggi si lavora e che, in alcuni casi, richiede da parte della Commissione europea delle modifiche, sono anche quelli che se la prendono con l'attuale Governo"
"non reputo utile all'Italia alimentare in questa fase una polemica interna su alcuni strumenti finanziari, come ad esempio il Mes”
"non si può non considerare il rischio (del Mes) che l'aumento costante dei tassi finisca per colpire più le nostre economie che l'inflazione"
"l'adesione alla Nuova via della seta non è stata una decisione dell'attuale Governo e credo ricordi anche quale fosse, al tempo, la posizione della sottoscritta. Ritengo che, come ho affermato e come ribadisco, si possano avere ottime relazioni con la Cina senza per questo partecipare a un progetto e far parte di un piano strategico".
Più chiaro di così?