Archiviata, anche dai giornalisti di regime, la tesi sui "malati mentali" concordando che questo aspetto non toglie, ne aggiunge nulla alle efferate azioni perpetuate dai terroristi islamici. E sperando, che prima o poi, anche le tesi come quella sull'Islam cosiddetto "moderato", o quell'altra su quella chimera che si chiama "integrazione" tra culture, vengano finalmente cassate come falsità ideologiche. Io credo, che il solo sentimento di cui dobbiamo oggi tenere in considerazione si chiama "odio". Non so, e non mi interessa definire le ragioni e il tipo di odio che il mondo islamico nutre per l'occidente. Forse ancora oggi non si conoscono le cause profonde che hanno mosso il nazismo ad odiare tanto gli ebrei (oltre ad altre etnie) tanto da sterminarne milioni con lucida ferocia.
Oggi in molti indicano l'Islam (la prima fu la Fallaci) come la nuova forma di nazismo contemporaneo. Di certo l'odio cominciò a subire un'impennata significativa dal 1979 quando l'Ayatollah Khomeyni tornando in Iran dal suo esilio parigino, durato quindici anni, (la Francia sempre la Francia causa diretta e indiretta di parte dei mali del mondo - dalla Germania del Terzo Reich alla guerra in Vietnam, dall'accoglienza dei terroristi negli anni '70 ai recenti bombardamenti in Libia), dopo la fuga dello Scià di Persia, instaurò la legge islamica (shari'a).
Da quel momento il mondo non è stato più lo stesso e l'odio, come il fuoco che cova sotto la cenere è divampato in modo esponenziale, manifestandosi platealmente in tutto il mondo. Martin Luther King diceva che la violenza aumenta l'odio e nient'altro. Con il moltiplicarsi di spargimenti di sangue questo odio ha dato una ragione di vita agli islamici, li ha cresciuti, tenuti per mano regalando a loro una speranza. Ma non sono solo le categorie più estremiste ad odiare. Anche la cosiddetta area "moderata", in silenzio, in modo molto discreto, odia il mondo occidentale.
All'indomani di avvenimenti atroci provocati dai loro fratelli, non si sente una condanna, un distinguo, una scomunica verso di loro. E quando raramente è accaduto, è stato fatto in punta di piedi. L'odio è la linfa vitale che permette la gestione e l'espansione di una religione che in realtà è solo un modello di società che impone le regole su tutti gli aspetti della vita quotidiana dei suoi fedeli. Senza l'odio forse l'Islam non esisterebbe, e moltitudini di fedeli sbanderebbero, non saprebbero quale direzione prendere, per poi smarrirsi definitivamente.
A questo odio gli islamici sperano che il mondo occidentale risponda con l'odio in modo da portare il conflitto sui livelli di una battaglia finale dove l'Islam possa definitivamente sopraffare gli infedeli. Questo è quello che vogliono e credo che l'occidente non deve, ne può sottrarsi a sua volta da questo odio, in quanto non ci sono altre vie di uscita. Alternativa è quella di continuare a comportarci come gli struzzi, nascondendo la testa sotto terra, illudendoci, non vedendo quello che sta avvenendo intorno a noi, che non esista nessun pericolo. Con il rischio che la nostra testa finisca staccata dal collo con un colpo di scimitarra.