Eduard Heger, Primo Ministro della Repubblica Slovacca, ricevuto in Vaticano
S.E. il Signor Eduard Heger, Primo Ministro della Repubblica Slovacca, è stato ricevuto il 14 marzo da Papa Francesco, giorno in cui a Roma si incontrano anche Jake Sullivan, Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli USA e Yang Jiechi, Membro dell’Ufficio Politico del Partito Comunista Cinese per tentare una mediazione sulla guerra in Ucraina.
L’incontro – come ha dichiarato ai giornalisti lo stesso Heger – è stato focalizzato sulla situazione in Ucraina. La Repubblica Slovacca confina con l’Ucraina e sta accogliendo i profughi provenienti da quella terra martoriata. Nel 2004 la Slovacchia è entrata a far parte dell’Unione Europea dopo essere entrata anche nella NATO.
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Eduard Heger fa parte del Partito Gente Comune e Personalità Indipendenti (in slovacco: Obyčajní Ľudia a Nezávislé Osobnosti - OĽaNO), spesso chiamato semplicemente Gente Comune, principale partito slovacco a partire dalle elezioni parlamentari del 2020 e che ha espresso due primi ministri nelle figure di Igor Matovič e Eduard Heger. Tra le sue battaglie principali ci sono quelle anticorruzione che hanno avuto molto seguito in Slovacchia dopo l'uccisione del giornalista investigativo Ján Kuciak.
La guerra distruttiva in Ucraina oltre a fare vittime innocenti e profughi in una quantità mai vista dalla Seconda Guerra Mondiale sta conculcando il diritto che si è posto fin dai tempi di Ugo Grozio come strumento di garanzia dell'ordine internazionale, ovvero della convivenza tra comunità politiche che singolarmente perseguono il bene comune dei propri cittadini e che collettivamente devono tendere a quello di tutti i popoli. Il Magistero della Chiesa ribadisce la convinzione che il bene comune di una Nazione è inseparabile dal bene dell'intera famiglia umana.
Quella internazionale è una comunità giuridica fondata sulla sovranità di ogni Stato membro, senza vincoli di subordinazione che ne neghino o ne limitino l'indipendenza. Concepire in questo modo la comunità internazionale non significa affatto relativizzare e vanificare le differenti e peculiari caratteristiche di ogni popolo, ma favorirne l'espressione.
La valorizzazione delle differenti identità aiuta a superare le varie forme di divisione che tendono a separare i popoli e a farli portatori di un egoismo dagli effetti destabilizzanti.
In questo momento, tra i più bui della storia, la diplomazia vaticana è al lavoro insieme alle diplomazie di altri stati. Si tratta di far cessare al più presto il fuoco sugli innocenti e successivamente di ricostruire un clima di fiducia tra i componenti della Comunità Internazionale.