Si  muore quando si è lasciati soli, quando proprio quelli che dovrebbero difenderti, ti abbandonano. Le sentenze di morte delle mafie sono perpetue, possono arrivare in ogni momento anche a distanza di tanti anni. Questa sorte riguarda tutti quelli che mettono in pericolo gli affari della criminalità organizzata. Il discorso coinvolge anche i collaboratori di giustizia e i loro familiari.

Sono una delle poche categorie sempre più abbandonata e sempre meno protetta. Le nuove mafie mostrano il loro potere anche uccidendo coloro che collaborano con la giustizia ogni volta che lo Stato allenta l’efficacia della loro protezione.

Oggi sono Paola e Luigi Bonaventura e la loro famiglia a denunciare la solitudine, l’impossibilità di crescere con serenità i propri figli, la difficoltà a inserirsi in nuovi contesti, trovare un lavoro, l’inerzia di chi dovrebbe tutelarli e invece li lascia al loro destino.

ll fatto che spesso alcuni collaboratori siano abbandonati al loro destino è comunque una sconfitta per lo Stato, perché vuol dire che qualcosa non ha funzionato, che non si sono sentiti poco tutelati, che hanno avuto paura di essere uccisi. Non dimentichiamoci mai che siamo di fronte a persone che devono vivere tra due fuochi: da un lato la mafia che vuole eliminarli per aver “tradito”, dall'altra lo Stato che spesso li lascia soli anche per una legislazione troppo vecchia e inadeguata.

La società civile si indigna sempre di meno poiché li ritiene ex mafiosi o addirittura doppiogiochisti. Sarebbe conveniente conoscere  la loro vita, la loro storia, la loro dignità, le loro aspettative per una nuova vita lontana dal crimine in cui spesso sono nati e vissuti. Le loro testimonianze scardinano dall'interno le organizzazioni criminali mafiose e permettono di scoperchiare i lati più oscuri per poterle combatterle più efficacemente.

All'Italia occorre più che mai in questo frangente un programma di protezione che li protegga veramente e che non li abbandoni proprio quando hanno ancora bisogno di tutela. Ogni volta che lo Stato è inefficiente la mafia diventa più forte.

Personalmente sono vicino  a Paola e Luigi Bonaventura e alla loro famiglia e mi auguro che lo Stato non li abbandoni dimostrando che chi collabora con la giustizia alla fine ottiene sempre la riconoscenza dello Stato.


VINCENZO MUSACCHIO – Giurista, criminologo e docente di diritto penale. Associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). Ricercatore dell'Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra.