Si parla sempre di come l'intelligenza artificiale e le nuove tecnologie possono essere utilizzate per controllare ciò che accade nella nostra società, un Grande Fratello che veglia su di noi per aiutarci a non commettere errori, ma solo su di noi.

La questione però che è interessante sollevare oggi è anche quella di comprendere per quale motivo la stessa ratio non possa essere applicata anche a coloro che hanno così tanto a cuore il nostro benessere di cittadini e che siedono nelle migliaia di posti della nostra burocrazia o peggio ancora europea, dove troppo spesso controllore e controllato sono soliti sedersi al medesimo tavolo.

L'utilizzo di algoritmi non deterministici potrebbe essere tranquillamente impiegato nella verifica di una serie di comportamenti del personale al servizio del cittadino, per verificare se effettivamente sta eseguendo ciò per il quale viene retribuito, con tutte le garanzie e tutte le tutele dal punto di vista sindacale, rispetto a ciò che a lui aggrada fare in un determinato momento.

E prendo spunto da una storia, purtroppo accaduta realmente, dove il servitore dello Stato diventa un contrattore privato per scopo personale, la storia accade qualche tempo fa in una piccola città dove marito e moglie purtroppo non vanno più d'accordo e vuoi per colpa voi per altro motivo arrivano ad una separazione non consensuale, e fino a qua nella realtà la storia è una tra le migliaia di storie che ogni giorno affollano i tribunali della nostra bella Repubblica, non fosse per il fatto che la di lei parte è rea di avere una relazione extraconiugale che ha portato poi alla separazione dal marito, dicevamo, la di lei parte si accompagna con un uomo che fa parte dell'apparato che dovrebbe essere preposto a tutelare i nostri diritti e la nostra sicurezza.

E fino a qui ancora non trovo niente di strano in questa storia mentre vado avanti e leggo il trafiletto riportato su un quotidiano, ma la parte interessante nella realtà arriva quando si scopre che il novello Renzo utilizzava il suo ruolo per monitorare attraverso i sistemi informativi ai quali aveva accesso qualsiasi attività dell'ex marito della compagna, controllandone telefonate, spostamenti, movimenti bancari, insomma un vero e proprio dossieraggio a la cartè.

In questo caso il povero malcapitato marito poco poteva, perché si sarebbe trovato da una parte a denunciare un servitore dello Stato i cui colleghi avrebbero fatto le indagini e quindi da vittima sarebbe diventato addirittura colpevole.

La provvidenza vuole che nell'ufficio del nostro nostrano Otello un collega comprende che forse il vicino di scrivania sta probabilmente esagerando nell'utilizzo dei sistemi e invia una nota agli organismi di controllo interni per segnalare questo fatto molto particolare.

Purtroppo non possiamo pensare che ci siano sempre colleghi di buon cuore che hanno a cuore il loro lavoro e la giustizia, possiamo immaginare anche che magari tra i due non corresse buon sangue e che il buon collega avesse visto come una ghiotta occasione questo comportamento del novello Renzo proprio per segnalare l'abuso.

Questa storia ci porta a comprendere come effettivamente si viva in un mondo dove aver fiducia del prossimo diventa un'impresa effettivamente che solo pochi possono portare a termine, immaginiamo fra l’altro che molte persone si rivolgono a questi uffici confidando nella professionalità e riservatezza e purtroppo per poche mele marce presenti si va a generalizzare un'idea sbagliata a livello globale per tutto quello che è il corpo di appartenenza che invece svolge un'attività importante e fondamentale nella tutela dei cittadini e nella difesa dalle minacce esterne che giornalmente ci attendono.

Ci siamo chiesti come la tecnica possa essere uno strumento che permetta di avere una certezza del buon servizio da parte degli operatori che servono lo stato, da quelli che lavorano per noi, così citano molte frasi molte storie, da quelli che si sacrificano per noi.

Credo che esistano due tecnologie che al momento possono essere molto utili da questo punto di vista, la prima sicuramente è l'algoritmo di tipo non deterministico o quello più comunemente conosciuto come intelligenze artificiali, l’altro assolutamente quello che è il mondo della blockchain, ovvero quel registro digitale e invisibile che cristallizza tutto ciò che accade e lo rende immodificabile.

Ecco da questo punto di vista effettivamente noi potremmo avere la certezza che ogni persona, opportunamente monitorata da un sistema che comprende entrambe le tecnologie, che serve i cittadini, lo faccia in un contesto tranquillamente e normalmente corretto senza utilizzare in maniera errata quelli che possono essere i servizi che sono a beneficio della collettività e che non devono essere utilizzati contro la collettività.

E’ normale che i quasi tre milioni di dipendenti dello Stato storceranno il naso davanti a una cosa del genere gridando allo scandalo, al controllo sul loro lavoro, la mancata libertà in quello che fanno e tante altre frasi che abbiamo sentito 1000 volte, frasi che però suonano più come un giustificativo dei nulla facenti e non tanto come un reale violazione di un diritto, quante volte tutti quanti noi nella nostra vita possiamo essere stati intercettati senza nemmeno saperlo, se andiamo a lamentare questa cosa una delle risposte più normali che può arrivare, senza dover passare le carte bollate, è che “se non fai niente di male non hai niente da temere” anche quando parli al telefono e nonostante ci sia chiaramente una chiara violazione del diritto alla privacy, la libertà, queste cose normalmente vengono fatte e sono giustificate in quanto a tutela della sicurezza dello Stato e dei suoi cittadini.

Ma se la regola vale per tutti, perché comunque anche il personale che opera nello stato è un cittadino di questo stato, se io dipendente pubblico non faccio niente di male non ho nulla da temere  quindi ben venga un sistema che permette un controllo sulla mia attività e che addirittura magari possa diventare col tempo un sistema che possa mettere in pratica quella meritocrazia che tanto si parla ma molto poco si utilizza nella scelta del personale che opera nelle pubbliche amministrazioni

Potrebbe essere difficile da applicare un sistema di questo tipo in principio, ma poi ne diverrebbe un qualcosa di comune ed un qualcosa di normale che porterebbe solo ad una cosa : ovvero al compiere in maniera corretta secondo le direttive corrette un determinato lavoro.

Oggi si stima che situazioni di questo tipo siano di fatto praticate un po’ ovunque e che di fatto siano malcostume molto diffuso dove non si è più servitori dello Stato ma dove l’acquisizione di una posizione che abbia un minimo di potere di controllo viene esercitata in una forma totalmente privatistica e priva di ogni contegno dal punto di vista istituzionale ma soprattutto sociale.

Esempi nei quali applicare tecnologia di questa natura sono centinaia, dal controllo della correttezza di svolgimento delle attività da parte del personale delle pubbliche amministrazioni, fino alla verifica e controllo dell’elaborazione dei documenti, fino al controllo iniziale e automatizzato di una serie di procedure che possono seguire in maniera corretta una norma scritta e che in particolar modo possono essere la chiusura di quelle aperture utilizzate in maniera illecita da parte di dipendenti dello Stato infedeli o minimamente non corretti con i cittadini, perché favorire un cittadino a discapito di un altro è un qualcosa che non è scritto in nessun articolo della nostra costituzione e non si deve fare.

Altro aspetto che sicuramente è da valutare è anche il fatto che l’intelligenza artificiale può aiutarci a risparmiare un bel po’ di quattrini dal punto di vista della spesa pubblica, per esempio andando a sostituire tutte quelle attività che i pubblici enti assegnano a società esterne, spesso e volentieri fatte addirittura da ex dipendenti dello stesso ente che sfruttano amicizie e collegamenti per ottenere ingiustamente del denaro per fare delle attività che gli stessi enti potrebbero fare ad 1/5 del valore che viene sperperato annualmente a favore di cooperative, società di professionisti, società di ex dipendenti dello Stato che insieme a quattro laureati di primo pelo fanno per esempio supervisioni a enti pubblici i cui risultati si riflettono sulla vita di ignari e inermi cittadini che si trovano a pagare molto più salato di prima i servizi proprio perché devono andare ad ingrassare le casse di questi soggetti che vivono di connivenze con personale iscritto sui loro libri paga neri.

Tutto ovviamente dipende dalla volontà del legislatore di obbligare chi scrive sistemi di controllo ad applicare semplicemente ciò che le leggi che egli stesso produce fanno, ma è talmente grande la distanza che c’è tra i cittadini e l’apparato dello Stato che più che servitori vengono visti come fornitori privati di un servizio e i cittadini come clienti di questo servizio con l’aggravante di non avere la possibilità di mettere sul piatto un competitor per ottenere un servizio o un prezzo migliore.