Politica

RENZI VENTOTENE E IL REFERUNDUM - Si voterà nel 2018 e la UE deve ripartire dal basso

La prima uscita del premier Renzi del dopo ferragosto è alla Versiliana, un pò come sedersi al bar con vecchi amici e chiacchierare del più e del meno.

Ma il meno ed il più di Matteo non è che non ci riguardi, anzi. Nello spazio del suo intervento, Renzi tocca diversi punti, che ultimamente - e non solo - sono la nostra spina nel fianco.

VENTOTENE, IL DOPO BREXIT

La scelta della Gran Bretagna di uscire dalla UE sta causando non pochi problemi all'Europa, nessuno escluso. Soprattutto il comparto bancario è in affanno, e non solo in Italia. Per questo, Renzi sostiene che ora più che mai è necessario rivedere quei famosi parametri che sono stati - per alcuni paesi della Ue, Italia compresa - la famosa bestia nera: il rigore portato avanti a spada tratta dalla Germania non è la strada vincente.

A Ventotene fu stilato il primo documento che parlava di un' Europa unita, firmato da alcuni antifascisti - Spinelli in testa - confinati dal regime sull'isola. Secondo Renzi, è quello spirito, intriso profondamente da valori che sono tipicamente italiani, che va recuperato:

"Altro che austerity: l'Europa si svegli - ha detto Renzi anche lo scorso 9 agosto alla festa dell'Unità di Modena - si rimetta in gioco, capisca che quando i nostri nonni e genitori hanno restituito all'Europa la libertà lo hanno fatto perchè credevano in valori grandi e non hanno avuto paura di combattere per quegli ideali".

Le intenzioni di Matteo non sono affatto celate: il summit con con Angela Merkel e François Hollande vorrebbe essere anche il momento del rilancio dell'Italia alla guida delle scelte europee, in un triunvirato niente affatto che ipotetico. Un asse Italia Francia Germania con linee guida condivise.

"I prossimi mesi saranno decisivi", ha spiegato il premier all'assemblea Pd del 23 luglio, "o il Pd ha la consapevolezza che da qui a marzo al 2017 siamo in grado di costruire una alternativa al modello europeo per come ha funzionato fino ad oggi, oppure avrà perso l'Europa, non il socialismo europeo - che pure non se la passa benissimo - o il Pd".

SI VOTERA' NEL 2018, COMUNQUE VADA IL REFERENDUM

E' quanto Renzi prevede, pensa e comunica. E, parlando ad ampio raggio sull'operato del proprio governo, ci mette a parte delle sue riflessioni, in qualche punto in un italiano difficoltoso e contorto, che suffraga la sua ultima considerazione.

"Bisogna dare più soldi ai pensionati. Il rubinetto del deficit noi lo teniamo più chiuso degli altri, noi si è fatto il 2,3 del deficit, rispetto ai governi precedenti e a Francia, Spagna. Dobbiamo stare attenti per il debito alto, ma stiamo più attenti di tutti" in Ue. "Con il buon senso del padre di famiglia dobbiamo cercare di continuare a ridurre le tasse. Io sono accusato dai cittadini di abbassarle poco e dai politici di abbassarle troppo". "Il più grande errore di comunicazione che ho fatto è sugli 80 euro. Ma è una cosa di sinistra, un atto di giustizia. Poi non è vero che li chiediamo indietro: 87 mila italiani ha sbagliato a fare la domanda e deve quindi restituirli, 161 mila non ha fatto la domanda e glieli stiamo dando in più. Certo, non bastano. Poi si sono fatti gli interventi sul lavoro con 193 mila posti di lavoro in più e ho l'invidia di Berlusconi che ha fatto un milione di manifesti, non certo i posti di lavoro. E' evidente che ho qualche problema di comunicazione, se nessuno ci si fila". 

Ora non ci resta che aspettare: cosa mai sbarcherà dalla "Garibaldi" che ospiterà il summit? Ai posteri l'ardua sentenza.

Autore catiadag
Categoria Politica
ha ricevuto 101 voti
Commenta Inserisci Notizia