A Napoli l'Universita' Orientale si è aperta all’e-learning per annullare la distanza fisica con i ragazzi anche sul fronte laboratoriale, attraverso un'esperienza interattiva e mediatica completamente inedita in un momento d'emergenza in cui tutti sono chiamati a fare la propria parte e ridefinirsi.
Dopo un primo iniziale momento di perplessità, dovuta all'impronta fortemente pratica, riparte all'interno del corso di laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali il laboratorio di produzioni audiovisive, teatrali e cinematografiche Unior, diretto e fortemente voluto dal docente, videomaker, regista e direttore dell'associazione culturale V.e.d Francesco Giordano che grazie all’esperienza professionale e umana maturata con l’associazione culturale Ved e alla forte passione che lo spinge ancora una volta si mette in gioco dando una possibilità fortemente esperienziale agli studenti, allestendo in casa un’aula studio laboratoriale per videoconferenza con attrezzature professionali con tutti i canoni di un vero set cinematografico multi camera e interconnesso.
Negli anni precedenti i suoi laboratori a carattere innovativo e basati sull'incontro-lezione, che annulla ogni distanza tra professore e alunno, sono risultati un'offerta vincente per l'ateneo per il sempre piu' alto numero di iscritti e il gradimento mostrato.
Dopo una prima fase di lezioni, indicazioni ed esercitazioni pratiche saranno coinvolti in videoconferenza diversi ospiti del comparto audiovisivo, alcuni intervenuti in modalità video ci sono stati anche nella lezione inaugurale, che a partire dal 26 marzo proseguirà per circa 10 incontri a distanza con poco più di 20 studenti coinvolti anche da altri dipartimenti oltre che rappresentanti del mondo dell'informazione.
Sono così intervenuti in modalità virtuale nella prima lezione introduttiva lo sceneggiatore Italo Scialdone, l'attore e regista Adriano Pantaleo, il professore e regista Maurizio Giordano, la sceneggiatrice e regista Vanessa Lepre, l'avvocato Carmela D'Amato che affronterà gli aspetti più legati al copyright e al diritto d'autore, infine il giovane videomaker e documentarista Stefano Romano. Una vera esperienza di cross-learning a distanza e di contaminazione per accrescere trasversalmente il bagaglio culturale e pratico degli studenti.
È un metodo di lavoro totalmente inedito e mai sperimentato quello del laboratorio a distanza, in cui si potranno sondare nuove forme di partecipazione e aggregazione virtuale e in cui sarà possibile imparare, confrontarsi, interloquire con gli ospiti di prestigio che il professore metterà a disposizione ai suoi ragazzi: da registi, sceneggiatori, specialisti dell'audiovisivo, della scena teatrale e della comunicazione, esperti del settore non solo sotto l'aspetto tecnico ma anche sotto quello più economico e imprenditoriale per capire come reperire le risorse per finanziare e promuovere i progetti e come orientarsi in una realtà molto complessa e che vede diversi attori in gioco.
Una sfida nella sfida per l'Orientale e per Francesco Giordano che coinvolge anche giornalisti in questa #challange, in cui la comunicazione è chiamata ad evolvere, a migliorarsi, a mostrare un nuovo modello di apprendimento e di lavoro a cui seguirà nei mesi a venire, rientrata l'emergenza, un coinvolgimento attivo dei ragazzi mediante stage in diverse attività pratica, progetti, alcuni già partiti grazie a finanziamenti regionali e destinati ad espandersi con le possibilità offerte dal Mibac e che si avvicinano a realtà non solo artistiche e culturali, ma anche più strettamente sociali quali il carcere e il mondo della disabilità.
Questi sono solo alcuni esempi che denotano il campo di azione e d'interesse dell'associazione culturale V.e.d, che attraverso i lavori prodotti vuole raccontare la diversità, la condizione detentiva, la legalità, situazioni sociali anche in chiave ironica, il bullismo, la disabilità, l'arte, le vite ignorate, con l'unico obiettivo di mettere al centro la condizione umana in tutta la sua essenza e verità, ma anche il rapporto con le nuove tecnologie, tema che, come ha dimostrato l'emergenza sanitaria che è in corso, appare centrale per la sfida dell'apprendimento e della tecnica.
Questa è sempre stata la mission del professore Giordano, che coinvolge i propri ragazzi in attività sul campo e in veri set cinematografici, è questo il senso ultimo del suo lavoro corale: creare rete, collaborazioni, esperienze di crescita anche umane oltre che professionali da portare oltre le mura delle aule di studio, in questo caso oltre le mura virtuali delle conference room. La volontà è quella di tendere verso un cinema -verità, ricordando l'assunto di Stanley Kubrick per cui “fare un film è fare la fotografia della realtà” e a fare la differenza sarà la capacità di leggere la realtà e di scegliere cosa mostrare e come.
Una comunità di pratica virtuale prende dunque vita e lo scambio di idee, competenze, saperi ed emozioni è alla base per la costruzione di soggetti diversi che sperimentano nuove modalità di apprendimento e di crescita personale e professionale. Un modo, dunque, per trasformare un terreno arido di risorse, come quello che stiamo vivendo in questo esatto momento storico, in un campo di possibilità nuove e ancora inesplorate.