Dopo Vinitaly fu la volta del Salone del Mobile. Dopo Verona, Milano. I possibili futuri premier del possibile futuro nuovo governo, dopo essersi mostrati interessatissimi al mondo del vino, questo fine settimana si sono travestiti da mastro Ciliegia e mastro Geppetto e sono andati a sfoggiare la loro più assoluta incompetenza anche nel settore dell'arredamento. Cosa non si è disposti a fare per ottenere anche solo un po' di visibilità in più!

Stavolta i due leader da strapaese non hanno rischiato di incontrarsi, scegliendo giorni diversi per le rispettive passerelle. Eppure, il fatto divertente è che i due, pur facendo di tutto per evitarsi, di nascosto fanno di tutto per fidanzarsi per poi mettersi assieme per governare il Paese.

Ad impedire il matrimonio tra Luigi e Matteo - una vera e propria coppia di fatto - nella parte del don Rodrigo di turno è Silvio Berlusconi che, a causa del suo presenzialismo, interpreta anche tutti gli altri ruoli possibili e immaginabili, travestendosi ora da Bravo, ora da Don Cristoforo, ora da Monaca di Monza... tanto da non capire più, neppure lui, che cosa realmente stia facendo e che cosa abbia detto anche solo qualche istante prima. L'unica cosa chiara che ha in testa - ed è già comunque qualcosa vista l'età - è la disperata necessità di avere la certezza di poter avere un qualche pur minimo controllo sul prossimo esecutivo. Per Fininvest, questo ed altro.

Così, mentre ieri don Silvio faceva volare gli stracci nei confronti dei 5 Stelle invocando un governo con il Pd o una parte del Pd, facendo imbestialire Salvini che minacciava di salutare la coalizione di centrodestra, oggi è tornato sull'argomento affermando che il centrodestra è unito, Matteo Salvini ne è il leader, di non avere alcun filo diretto con il Pd e, soprattutto di non aver "mai detto di voler fare un governo coi voti del Pd!"

"Ho solo detto - ha aggiunto Berlusconi - che avremo dovuto presentarci in Parlamento con il nostro programma e raccogliere i voti di tutti coloro che non ritenessero cosa buona per l'Italia e per loro andare a nuove elezioni."

Insomma, il solito classico giro di valzer, che non merita più neppure un commento. Da sottolineare, invece, che prima di qualsiasi altra decisione di Mattarella che arriverà lunedì, Di Maio non dispera di potersi sposare con Salvini: "Io - ha detto a Milano il capo politico dei 5 Stelle - credo fortemente nel fatto che con la Lega di Matteo Salvini si possa fare un buon lavoro per il Paese. Possiamo fare cose molto importanti. So bene - ha aggiunto - il momento politico che sta vivendo la Lega, ma ho avuto modo di testare la sua affidabilità quando abbiamo eletto le cariche istituzionali in Parlamento e sono sicuro che se firma un contratto di governo tiene fede ai patti".

Una dichiarazione d'amore che Matteo, per il momento, non ha colto fino in fondo cercando di trasformare la relazione di coppia in un'ammucchiata con FdI e FI... non gradita però al più morigerato Di Maio. Salvini resterà insensibile a tali parole anche in futuro? Forse, prima di decidere, attende il risultato delle regionali. Se la Lega dovesse asfaltare Forza Italia, allora i due annunceranno il fidanzamento.

Nel caso le cose dovessero rimanere così come sono adesso, allora i vari protagonisti dei "Promessi Premier" decideranno all'ultimo il da farsi incolpando di qualsiasi ammucchiata di governo la responsabilità richiesta dal capo dello Stato. In quel caso, potendo dire che la colpa è di Mattarella, tutti saranno disponibile a "sacrificarsi" per governare. 

Agli italiani, invece, non resta che proseguire come Pedro, adelante con juicio... anche se il giudizio - ogni giorno che passa - è sempre più difficile ricordare dove stia di casa.