Claudio Borghi Aquilini, eletto lo scorso marzo alla Camera tra le fila della Lega, consigliere comunale a Como e, soprattutto, responsabile economico del partito di Salvini, partecipando ad un dibattito organizzato dal sindacato Cisl, ha dichiarato: «Penso che questa opportunità sia l'ultima. Se a seguito di queste elezioni ci saranno i soliti "mandarini" guidati dalla Germania a guidare le politiche economiche, sociali e migratorie, a uso e consumo della Germania e a nostro danno, io dirò di uscirne. O riusciamo a cambiarla o dovremo uscirne».

E tanto per non essere frainteso, Borghi ha aggiunto che il progetto della Ue è «fallimentare e tossico per l'Italia. Se l'ambiente rimane tossico, io dirò andiamone fuori.»

Nel pomeriggio arriva comunque una puntualizzazione. "Non abbiamo alcuna intenzione di uscire dall'Europa - dice il vicepremier Matteo Salvini - vogliamo cambiarla, migliorarla ma non abbandonarla".

Questo il commento di Renato Brunetta, Forza Italia, alleato di lista alle scorse politiche del 4 marzo:

«Subito dopo queste dichiarazioni, come confermato da una abbondante certificazione di dati e grafici, i rendimenti sui nostri titoli di Stato hanno cominciato a salire, perché gli investitori internazionali, colpiti dalle affermazioni così gravi di un esponente così importante della maggioranza di Governo nel nostro Paese, hanno cominciato a vendere BTP.

Non è la prima volta che l’onorevole Borghi, in maniera così leggera a mercati aperti, effettua dichiarazioni contro l’Europa, contro l’euro e contro i mercati finanziari. Ci ricordiamo bene quando dichiarò semplicemente che gli investitori £non capiscono nulla di economia".

Gli effetti di queste dichiarazioni, anche per via dell’importante ruolo istituzionale che l’onorevole Borghi ricopre, sono particolarmente negativi per i nostri titoli di Stato, tanto che circolano anche delle barzellette tra i principali trader sulle opportunità di guadagno che si possono realizzare scommettendo al ribasso sul valore dei titoli italiani ogni volta che l’onorevole Borghi "esterna".

Sarebbe opportuno che l’onorevole Borghi si contenesse un po’ per carità di Patria ed evitasse di lanciare le sue opinioni personali. Ne trarrebbe vantaggio non solo la sua immagine pubblica, ma la reputazione e la credibilità internazionali del nostro Paese.»

Alle 13:01 lo spread ha toccato quota 280, mentre ha chiuso alle 17:30 a quota 269,5, dopo che nel pomeriggio è arrivata la nota di Matteo Salvini: «Non abbiamo alcuna intenzione di uscire dall'Europa: vogliamo cambiarla, migliorarla, ma non abbandonarla.»

A chi dobbiamo credere?