"Adesso è il momento di rilanciare", ha scritto nella enews di sabato santo Matteo Renzi, spiegando che i suoi interessi adesso mirano alla sanità.

La lotta contro la pandemia ha visto in prima fila la qualità di medici e infermieri, farmacisti e ricercatori, volontari e forze di pronto soccorso. Benissimo. Ma se tra qualche mese saremo fuori dall’incubo del Coronavirus non possiamo far finta di non vedere che abbiamo un problema. Dobbiamo spendere di più e meglio per la sanità.Per affrontare meglio le prossime emergenze sanitarie (tocchiamo pure ferro, ma sappiamo che nel mondo di oggi la sanità è comunque fondamentale, specie considerando l’allungamento dell’età media) serve una visione. Un orizzonte. Un piano. Il Parlamento DEVE discutere di questo, anziché azzuffarsi sul nulla. Dopo aver dettato l’agenda sulle infrastrutture con il Piano Shock, sulla famiglia con l’assegno unico e universale, adesso vogliamo che il Parlamento si occupi in modo strategico, non emergenziale, di sanità.In tutto il mese di aprile Italia Viva, grazie soprattutto al lavoro di Annamaria Parente, che è presidente della Commissione Sanità al Senato, farà un lavoro di ascolto delle principali realtà sanitarie del Paese. E proverà a elaborare un progetto Sanità2030 che abbia il respiro e l’orizzonte che l’Italia merita. Nel mio piccolo anche io contribuirò a questo lavoro, trasferendomi anche dalla commissione difesa alla commissione sanità. Non basta il piccolo cabotaggio, il giorno dopo giorno, la risposta emergenziale: occorre un grande sforzo strategico sul come dipingere la sanità di domani e di dopodomani. E Italia Viva lo costruirà offrendolo in spirito costruttivo al resto delle forze politiche.Il Mes ha fatto molto discutere di sé per il NO ideologico di una parte del Parlamento. Mario Draghi è intervenuto con la consueta chiarezza. E ha detto due cose:Oggi il costo del debito si è molto ridotto grazie alla credibilità internazionale del nuovo Governo (non era così con il governo Conte, purtroppo). Quindi il MES non è più conveniente quanto prima. Meno male che c’è Draghi e non il vecchio Governo, dunque.Oggi manca un piano reale approvato dal Parlamento per spendere i soldi del MES, o comunque i soldi della sanità.Io che sono da sempre un convinto sostenitore del MES, capisco il primo dei due motivi. Allo stesso tempo lavoro perché ci sia un piano approvato dal Parlamento il prima possibile.Su questa cosa chiedo a tutti i militanti e dirigenti di Italia Viva di dare una mano: queste sono le cose che interessano davvero il Paese. Come spendere i soldi dei nostri figli per potenziare il sistema della sanità italiana, non in misure assurde come il cashback o i banchi a rotelle. Poi che si spendano questi soldi con il MES o ricorrendo al debito pubblico tradizionale lo deciderà il Governo: per me la cosa fondamentale è che ci siano subito fondi per la sanità. Perché se dobbiamo dire grazie a medici e personale sanitario è anche vero che ci sono state scene vergognose in questi mesi. E i denari investiti bene in sanità non sono spese, sono l’assicurazione sul nostro futuro. Seguiteci dunque nei prossimi giorni sul tema Sanità2030, altra grande sfida di Italia Viva.

Quanto detto dal senatore Renzi merita una brevissima riflessione. Il primo aspetto riguarda la credibilità del personaggio. Visto che il lavoro di senatore per lui non è così gravoso ed ha il tempo di affiancarlo anche a quello di lobbista, operando tra Cina, Medio Oriente e Africa, a qualunque "malpensante" (ma a pensar male oltre a far peccato spesso ci si indovina) viene in mente che questo scatto da parte del senatore nativo di Rignano potrebbe avere secondi fini che poco o nulla potrebbero avere a che fare con gli interessi degli italiani o con quelli di coloro che lo hanno eletto.

L'altro aspetto dell'annuncio ha una natura chiaramente politica. Mentre il Matteo della Ghisolfa cerca di indirizzare e quindi intestarsi la guida del governo iniziando a battere sul tasto delle riaperture, l'altro Matteo che abita nei pressi dell'Arno cerca di fare altrettanto utilizzando come strumento la sanità. 

In pratica, i due Mattei stanno organizzando il loro teatrino in modo da tirare per la giacca il premier Draghi, per poi vendere elettoralmente i risultati che riterranno più convenienti alla loro propaganda. Draghi accetterà di diventare o di farsi dipingere come la marionetta di questi due arruffapopoli? E gli altri partiti che compongono la maggioranza assisteranno ai giochetti dei due Mattei senza colpo ferire?

Sono passate solo poche settimane dall'entrata in carica del nuovo governo e già se ne vedono le crepe, peraltro ampiamente annunciate.

Infine, non si può non rimarcare il dietrofront, peraltro comico, di Matteo Renzi che, non potendo incassare il Mes per la sanità, adesso se ne viene fuori che non è più necessario perché grazie a Draghi (che lui ovviamente ha contribuito ad insediare), il debito pubblico italiano sarebbe talmente basso che gli interessi per la spesa sanitaria sarebbero più convenienti di quelli offerti dal meccanismo europeo di stabilità per combattere l'emergenza coronavirus.

Renzi però dimentica che l'andamento del debito pubblico italiano è altalenante e non garantito, potrebbe diminuire come potrebbe anche crescere, mentre gli interessi del Mes sanitario sarebbero sempre gli stessi. Inoltre, Renzi si è dimenticato di osservare l'andamento dello spread BTP/Bund dalla primavera 2020 ad oggi. Se lo avesse fatto avrebbe visto che anche con il governo Conte a inizio 2021 lo spread era arrivato intorno a quota 100, la stessa di adesso, salvo poi crescere di una decina di punti in media a causa delle fibrillazioni causate proprio dallo stesso Renzi.

Ma a fare due mestieri, nel caso di Renzi il senatore e il lobbista, spesso si finisce per non far bene né l'uno, né l'altro... Se Renzi faccia male il mestiere di lobbista non è dato (ancora) sapere, invece è certo che fa male, anzi malissimo, quello di senatore.