I programmi elettorali delle prossime politiche? Inutili prima di tutto per gli italiani
Si chiama "PER L'ITALIA" quello che i partiti di centrodestra Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati hanno definito un "Accordo quadro di programma per un Governo di centrodestra". L’impronta di Fratelli d’Italia è chiarissima fin dalla prima riga: "Politica estera incentrata sulla tutela dell'interesse nazionale e la difesa della Patria". E poi elezione diretta del presidente della Repubblica, tutela dell’economia reale, sostegno alle imprese che creano posti di lavoro, difesa del potere d’acquisto, sostegno alle famiglie e alla natalità.
Così la presidente di Fratelli d'Italia presenta il "fantasmagorico" programma con cui i neo o postfascisti, o se preferite i conservatori dell'estrema destra, si apprestano a governare, in senso patriottico (ci mancherebbe altro), l'Italia nei venti, pardon, cinque anni della prossima legislatura.
Le castronerie dettate dalle esigenze della propaganda sono infinite, ma non isolate, a quelle si aggiungono purtroppo anche le castronerie relative ai contenuti... che pertanto sono le più preoccupanti.
Per chi volesse leggere tale programma, in pratica una dichiarazione d'intenti senza tante spiegazioni (ma gli estremisti di destra quando si sono mai persi nel voler supportare con la logica le loro tesi?), può farlo alla pagina seguente:
www.lavocedelpatriota.it/per-litalia-ecco-il-programma-per-il-governo-dei-patrioti
Questa introduzione, però non è per criticare il programma della destra-centro alle prossime politiche, bensì per ricordare che anche le altre forze politiche, seppure utilizzando forme e contenuti diversi, quasi certamente non faranno di meglio.
Come vengono realizzati i programmi elettorali?
In maniera molto semplice: prendendo i temi che in un dato periodo sono i più trattati sui social e sui media e cercando di risolverli in modo da favorire (o far credere di favorire) i bacini elettorali di riferimento, cioè "categorie" di persone che suddivise per località e/o tipologia di attività, in passato, hanno mostrato di preferire un determinato partito o una determinata coalizione.
E che male c'è? A prima vista nessuno, ma il fatto è che in tal modo non verranno mai proposte soluzioni che non guardino al solo immediato, ma che diano una prospettiva strutturale di soluzione a problematiche che già iniziano a fare capolino e che, nel momento in cui si manifesteranno in maniera anche solo leggermente più evidente, inizieranno a travolgere il Paese come una di quelle bombe d'acqua che causano enormi danni, solo perché mancano infrastrutture minime ad assorbirne l'impatto.
Prendiamo ad esempio alcune soluzioni strutturali che questi statisti da fumetti che infestano l'Italia sono in grado di proporre come mezzo per supportare la transizione ecologica che già dal 2030 dovrebbe iniziare a fare vedere i primi risultati: inceneritori e centrali nucleari. Siamo nel 2023. Per vedere realizzate queste opere ci vorranno, ben che vada, una decina di anni, quindi nel 2033. Dopo ci verranno almeno una decina di anni, se non di più, perché i costi di tali opere vengano ammortizzati... ed arriviamo al 2043. Nel frattempo, come Italia, ci siamo però impegnati a ridurre emissioni inquinanti e a creare un Paese sostenibile che guardi sempre di più all'ambiente... ma al tempo stesso avremo la necessità di stoccare nuove scorie radioattive, quando ancora non sappiamo dove immagazzinare quelle attualmente prodotte, a meno che non si continui a gettare rifiuti in mare facendo affondare qualche nave da rottamare, a seppellirle in qualche nuova strada da costruire (anche in Africa) o a creare una nuova Terra dei fuochi.
Ma se osi criticare tale modello di "transizione ecologica" (che in pratica consiste banalmente nel continuare a fare ciò che già facciamo sperando che in futuro qualcosa cambi), a questo punto si materializzerà il supponiente di turno, quello di cui Calenda è diventato il miglior rappresentante, che ti bollerà come superficiale idealista o scappato di casa, incapace d'intendere e di volere. Al supponiente, in risposta, riporto un breve video per far capire quale dovrebbe essere il modo, per chi fa politica, di affrontare i problemi e di formulare proposte:
Che cosa possiamo ricavare da questa lezione che ci è stata appena dimostrata? Che è possibile risolvere i problemi non affrontandoli singolarmente, ma iniziando a metterli insieme.
Ma perché non viene fatto o viene ostacolato? Per un fatto molto semplice. Perché i politici che dicono di fare il bene del popolo devono finanziare i loro sponsor. Quindi, non possono elargire, ad esempio, un miliardo a diecimila piccole aziende, ma devono elargirlo al massimo a dieci, perché altrimenti loro non riceveranno finanziamenti, favori e non avranno future carriere nel caso in cui non trovassero un seggio alla prossima legislatura.
Naturalmente le dieci grandi aziende, nella loro magnanimità, oltre a creare posti all'estero, getteranno un po' di fumo negli occhi all'attentissima stampa di questo paese che le incenserà, insieme ai loro sponsor politici, per aver solo accennato alla promessa di creare un nuovo stabilimento "anche" in Italia dove impiegherà "in futuro", "forse" fino a mille nuovi posti di lavoro.
Adesso, comincia ad esser chiaro quale sia il problema che attanaglia l'Italia?
Vogliamo fare un altro esempio? Prendiamo uno di coloro che viene descritto come uno dei più grandi delinquenti che il nostro paese abbia mai conosciuto: Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace. Ammettiamo pure che sia realmente un così grande delinquente che sopra di lui ci possa essere solo il capo della Spectre. Dopo aver dato per scontato ciò che farà felice i patrioti d'Italia, veniamo alla sostanza.
Lucano ha messo insieme due problemi per trovare una soluzione allo spopolamento di un borgo calabrese e all'accoglienza dei migranti, favorendo pure dello sviluppo economico. Invece di favorire quel modello e quella soluzione, la politica che cosa ha fatto? Ha creato un delinquente con il risultato che i borghi come Riace continueranno a spopolarsi e che i migranti continueranno ad essere un problema.
Adesso è chiaro come i politici dovrebbero ragionare e quali dovrebbero essere i programmi che dovrebbero presentare a delle elezioni politiche?
Non si tratta di fantascienza, non si tratta di follia, non si tratta di benaltrismo o altro... si tratta di logica, si tratta di sostanza, si tratta di pratica, si tratta di realtà, si tratta di soluzioni. Tutte cose, però, che metterebbero a rischio equilibri consolidati e poltrone sicure.
C'è però un problema. Quando l'Italia inizierà ulteriormente a sgretolarsi come i ghiacciai delle Alpi, invocare il patriottismo o le radici giudaico-cristiane dell'Europa non servirà a nulla.