Tredici milioni di italiani che rinunciano a curarsi, oltre 320 mila viaggi della speranza dalle regioni del Sud, con un costo di 1,2 miliardi di euro, e spese legali per contenziosi che ammontano a 175 milioni di euro, circa 480 mila euro al giorno.

E' quadro della sanità in Italia che emerge dall'IPS, l'Indice di Performance Sanitaria realizzato, per il terzo anno consecutivo, dall'Istituto Demoskopika sulla base di otto indicatori: soddisfazione sui servizi, mobilità attiva e passiva, risultato d'esercizio, disagio economico delle famiglie per spese sanitarie, spese legali, costi della politica e speranza di vita.

Lo studio  conferma un divario tra Nord e Sud, nonostante qualche miglioramento rilevato in alcune realtà meridionali, e la difficoltà evidente di erogare un'offerta sanitaria appropriata, nel rispetto dei vincoli dell'efficienza condizionata dalle risorse scarse disponibili".

Tra i fattori principali di rinuncia alle cure ci sono "motivi economici" (10,9% dei casi) e le "lunghe liste di attesa" (9,8%). L'8,9% del campione intervistato ha detto di non curarsi "in attesa di una risoluzione spontanea del problema" o, addirittura, per "paura delle cure" (2,9%).