Gaza bombardata e sotto assedio senza elettricità, carburante, cibo e acqua attende l'arrivo delle truppe israeliane che si stanno ammassando al confine
"Il membro dell'ufficio politico di Hamas, Ezzat al-Rishiq, ha denunciato come crimini di guerra la distruzione delle case palestinesi, che ospitavano donne e bambini, nonché delle moschee e delle scuole a Gaza, da parte dell'occupazione israeliana.L'alto funzionario di Hamas ha sottolineato che gli Stati Uniti sostengono la brutalità dell'occupazione israeliana inviando scorte di armi e munizioni dopo che le forze di occupazione hanno sparato tonnellate di esplosivo sulle teste di cittadini indifesi in tutta la Striscia di Gaza.Ha invitato la comunità internazionale e i popoli liberi del mondo a condannare questi massacri raccapriccianti commessi dall'occupazione sionista".
Questo il comunicato rilasciato questa mattina dal movimento di resistenza islamica palestinese che ha anche fatto sapere che tra le vittime vi sono 4 degli ostaggi israeliani (il loro numero in base a quanto dichiarato da Hamas ieri supera i 170) catturati durante i raid effettuati dai miliziani nel sud di Israele.
Nel primo pomeriggio, il ministro della Difesa, Yoav Gallant, ha fatto sapere di aver autorizzato l'interruzione della fornitura di acqua all'intera Striscia di Gaza, ricordando che la fornitura di energia elettrica e carburante era invece già stata interrotta due giorni fa.
Trattative per il rilascio di alcuni ostaggi, donne e bambini, sono state in precedenza annunciate dal Qatar e successivamente smentite da Israele.
Il bilancio delle vittime israeliane, secondo le ultime notizie non confermate però in via ufficiale, sarebbe salito a 800. Intanto, secondo il Ministero della Sanità, fino a questo pomeriggio sono stati ricoverati negli ospedali israeliani 2.506 feriti, di cui 23 in condizioni critiche e 353 gravemente feriti.
Ovviamente è salito anche il numero delle vittime palestinesi che, solo a Gaza, avrebbe superato le 560, con quasi 3mila feriti, la cui assistenza medica è, vista la situazione, solo teorica.
Sul fronte degli scontri, l'esercito israeliano, tramite il proprio portavoce, Daniel Hagari, afferma che l'esercito ha ripreso il controllo di tutte le comunità presenti nelle aree in prossimità del confine, pur aggiungendo che vi sono ancora in corso scontri isolati con uomini armati palestinesi.
In precedenza, i militari avevano affermato che i combattimenti si stavano svolgendo in "sette o otto" luoghi all'interno del territorio israeliano. Da Gaza, però continua il lancio di razzi indirizzati verso il sud e il centro di Israele.
Mentre nelle ultime 48 ore Israele ha richiamato 300mila riservisti, Avigdor Liberman, leader di Yisrael Beytenu (uno dei partiti di opposizione) ed ex ministro della Difesa, ha chiesto l'invasione di Gaza, in modo da eliminare Hamas:
"Dobbiamo ripulire le stalle. Proprio come siamo recentemente entrati a Jenin, dobbiamo andare anche a Gaza City".
Lieberman chiede anche al governo di assassinare i leader di Hamas all'estero (cioè in Qatar), dicendo che deve "perseguire" la leadership del gruppo ovunque si trovi, portando come esempio quanto deciso al tempo dall'ex primo ministro Golda Meir, che ordinò di uccidere gli autori e gli organizzatori dell'attentato agli atleti israeliani durante le Olimpiadi di Monaco.
Liberman ha poi accusato anche il primo ministro Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo di stato maggiore dell'IDF Herzi Halevi di non aver aggiornato adeguatamente gli israeliani su quanto sta accadendo sul fronte dei combattimenti.
Da aggiungere che la stampa israeliana ha riportato la dichiarazione di un funzionario dei servizi segreti egiziani, rimasto anonimo, che ha affermato che i servizi israeliani erano stati avvertiti di una imminente e importante operazione che avrebbe riguardato la Striscia di Gaza. In base a quanto accaduto è evidente che la "soffiata" non è stata presa in considerazione... e non è da escludere (anche se forse sottovalutandola) che ciò non sia stato fatto di proposito, visto che un conflitto (ovviamente non di queste proporzioni) poteva essere interpretato dalla traballante coalizione di governo come il coniglio dal cilindro per passare la bufera in atto a seguito della contestatissima riforma giudiziaria.
Per capire il clima d'odio che anima le due parti in conflitto, questo è quanto scrive su BBC News il corrispondente Jonathan Beale in un reportage dal sud di Israele, nei pressi di Gaza:
"Abbiamo visto i cadaveri dei combattenti di Hamas ancora distesi a terra, lasciati a marcire, a differenza delle loro vittime israeliane che da tempo sono state portate via per l'identificazione e la sepoltura.Abbiamo visto un autista israeliano fermare il suo camion per poter raccogliere un sasso da lanciare contro il cadavere di un combattente di Hamas morto. La rabbia è scoppiata su entrambi i lati del confine.Mentre le truppe israeliane ben equipaggiate e addestrate cercano di eliminare gli ultimi miliziani rimasti che hanno effettuato il raid, Hamas continua a lanciare decine di razzi oltre il confine, giorno e notte.La sofisticata difesa aerea israeliana, la cosiddetta Iron Dome, ha fatto gli straordinari. Non è in grado di intercettare ogni razzo lanciato da Gaza.L'operazione israeliana sembra un'operazione militare su vasta scala – con aerei che volano costantemente sopra la Striscia e colpiscono centinaia di obiettivi al suo interno.Ma Israele sta chiaramente pianificando molto di più. Carri armati, truppe e veicoli blindati si stanno ammassando vicino al confine di Gaza. Sembra che si stia preparando una potenziale grande operazione militare per entrare all'internodella Striscia".
Da quando è iniziato questo conflitto, in meno di tre giorni, sono stati 13 i palestinesi uccisi dall'Idf in Cisgiordania.
Intanto gli Stati Uniti annunciano l'invio di nuove armi a Israele, mentre una portaerei è giunta nell'area, con Hezbollah, appoggiato dall'Iran, che, tramite un comunicato del suo portavoce, ha minacciato Washington dall'astenersi di intervenire direttamente nel conflitto:
"La Palestina non è l’Ucraina. Se gli Stati Uniti interverranno direttamente, tutte le posizioni americane nella regione diventeranno bersagli legittimi dell’asse della resistenza e affronteranno i nostri attacchi. E in quel giorno non ci sarà alcuna linea rossa".
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