Il Global Compact for Migration, il patto globale per la migrazione, sarà il primo accordo negoziato a livello intergovernativo, preparato sotto l'egida delle Nazioni Unite per coprire tutte le problematiche della migrazione internazionale in modo globale e completo.

Nella Dichiarazione di New York per rifugiati e migranti, adottata a settembre 2016, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di dar vita ad un patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare.

Il processo per sviluppare tale accordo, iniziato nell'aprile 2017, si concluderà con la firma di un documento nella riunione che avrà luogo a Marrakech.

Come ricorda l'Ohchr, il patto globale per la migrazione rappresenta un'opportunità significativa per migliorare la governance in materia di migrazione, affrontare le sfide associate alla migrazione odierna e rafforzare il contributo dei migranti e della migrazione allo sviluppo sostenibile.

Che cosa farà il Governo italiano in proposito? Rimanderà la questione al Parlamento, a cui viene delegata la decisione in un futuro dibattito , che avverrà in una data ancora da stabilirsi.

Lo ha dichiarato il premier Conte con questa nota ufficiale:

«Il Global Migration Compact è un documento che pone temi e questioni diffusamente sentiti anche dai cittadini: riteniamo opportuno, pertanto, parlamentarizzare il dibattito e rimettere le scelte definitive all’esito di tale discussione, come pure è stato deciso dalla Svizzera. A Marrakech, quindi, il Governo non parteciperà, riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato.»

L'opposizione di sinistra ha accusato il premier di essersi rimangiato quanto aveva dichiarato in passato, accusandolo di essere suddito della volontà di Salvini che, per l'appunto, ha annunciato in Parlamento la decisione dell'esecutivo in questi termini:


Pippo Civati, dalla sua pagina Facebook ha riportato un virgolettato di Conte che solo alcune settimane fa aveva espresso all'Assemblea delle Nazioni Unite l'appoggio dell'Italia al Global Migration Compact, definendolo «una risposta strutturata, multilivello e di breve, medio e lungo respiro della comunità internazionale ai fenomeni migratori.»

Non per nulla Giuseppe Conte è il premier del "cambiamento"!