La solita inaccettabile dichiarazione del solito Salvini sull'emergenza migranti che di nuovo interessa il Mediterraneo
236 i migranti sbarcati dalla Ocean Viking ad Augusta, 49 dalla nave Foscari della Marina Militare a Pozzallo, oltre 700 quelli arrivati in autonomia a Lampedusa, mentre 455 son quelli a bordo di Sea Watch 4, soccorsi nei giorni scorsi grazie a ben 6 operazioni di salvataggio.
Alarm Phone, nelle scorse ore ha poi lanciato un allarme per una barca in panne con 95 persone a bordo, anche bambini, che sta imbarcando acqua al largo della Libia.
Così, ieri, il devoto Matteo Salvini ha commentato quanto sta accadendo:
"Centinaia di clandestini sbarcati in poche ore, è inaccettabile. Abbiamo scritto al Presidente Draghi e ai ministeri della Salute e degli Interni: oltre a controllare chi arriva in aereo dai Paesi a rischio, fra Covid e varianti, è doveroso anche bloccare barchini e barconi per rispetto degli Italiani, dei loro sacrifici, della loro salute, della loro sicurezza. Non si può fare nulla? Falso. Io in un anno ho ridotto delll’80% gli sbarchi e sto subendo due processi per aver difeso i confini. E con meno partenze, ci sono anche meno morti. Volere è potere".
Naturalmente il "bloccatore" seriale, con il solito sproloquio a mezzo social, si è dimenticato di dire che i suoi miracolosi interventi sono consistiti nel pagare i trafficanti libici per tenere imprigionati nei loro lager delle persone, bambini compresi, e nell'impedire operazioni di salvataggio in mare alle navi delle ong, ignorando se delle barche con centinaia di persone siano o meno affondate. Il "bloccatore" come sempre, si è anche dimenticato di farci sapere che cosa si dovrebbe fare con le persone che attualmente si trovano in mare.
La considerazione conseguente è come sia possibile governare insieme a gente simile. Una considerazione, oltretutto, che riguarda moltissimi altri aspetti relativi alla gestione della cosa pubblica e che, di giorno in giorno, sta imbarazzando sempre di più i partiti che si definiscono, o pretendono di essere, democratici.