Cultura e Spettacolo

Maria Montessori: un faro da seguire (di Teresa Averta)

 
-Metodo Montessori patrimonio dell’istruzione pubblica-

Maria Montessori è una figura pilastro della pedagogia italiana e mondiale del Novecento. Madre della Pedagogia scientifica è anche l’ideatrice delle “Case dei Bambini” ed ha esportato il proprio Metodo in tutto il mondo. Ha viaggiato tanto. È stata in Olanda, negli Stati Uniti, in Francia, in Inghilterra, in Belgio, in India. Un messaggio ben chiaro a chi insegna: viaggiare è necessario, apre la mente, permette il confronto, aiuta a migliorare e a immaginare (oltre che realizzare) una scuola nuova.

Oltre che una grande pedagogista, la Montessori fu anche una attiva sostenitrice delle battaglie per l’emancipazione femminile, per il riconoscimento dei diritti delle persone con deficit, dei poveri e degli sfruttati.

Una donna poliedrica Maria Montessori, che nella sua vita si è dedicata allo studio, alla ricerca, al miglioramento della società mediante l’educazione, nella speranza di poter costruire, attraverso essa, un mondo di pace.  Lei ripeteva: “Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo” parole che si leggono ancora sulla tomba di Maria a Noordwijk, nei Paesi Bassi, dove il 6 maggio del 1952 morì, lasciando in eredità a tutto il mondo un modello di scuola e di pedagogia che non è mai stato dimenticato e un messaggio che racchiude il senso della sua esistenza, spesa nell'educazione dei bambini.

Sono passati settant’anni dall’addio della Montessori ma quel volto tra il dolce e il serio, nobile e sereno, è rimasto scolpito nel cuore e nella mente di tutti gli italiani e soprattutto di chi lavora nel mondo dell’educazione e anche della cultura.

La forte personalità di Maria Montessori è insieme l’origine del successo del suo metodo e il limite per la sua applicazione: non è facile trovare insegnanti capaci della stessa passione e dedizione della fondatrice. Le sue esigenze sia di libertà che di regole e disciplina nell’educazione del bambino sono state spesso confuse e mal comprese dai suoi critici. Il suo concetto di pace e di calma interiore viene visto da molti come una delle chiavi di lettura fondamentali che pervade l’intera sua opera, tant’è che il suo sistema educativo si diffonde e si espande “a macchia d’olio” e viene praticato in circa 60.000 scuole in tutto il mondo, al servizio dei bambini e ragazzi compresi nella fascia di età dalla nascita fino a diciotto anni.

Il metodo Montessori si riferisce all’educazione del bambino dalla nascita all’età adulta. L’insegnante deve essere “solo” il mediatore che favorisce la voglia di fare, innata nel bambino; deve saper osservare, scegliere il materiale adatto e saper tacere al momento giusto. La Montessori ha concentrato sempre il suo postulato sull’idea che il bambino educato con pieno rispetto della sua libertà e delle infinite risorse può e deve essere l’educatore dell’adulto, il rigeneratore dell’umanità, e che la formazione dell’uomo secondo i principi professati da lei poteva e doveva garantire il trionfo della giustizia e della pace nel mondo.

Chi è nato nel Novecento ricorderà un suo importante e sociale riconoscimento nelle famose mille lire (stampate tra il 1990 e il 1998) con l’immagine della dottoressa e il verso con un particolare del dipinto Bambini allo studio di Armando Spadini del 1918. 

La vita esemplare di questa donna non poteva passare inosservata e ancora oggi non lo è.  E lo constatiamo dall’universalità che ha raggiunto ormai il suo progetto educativo, che accompagna da oltre un secolo, milioni di famiglie nel mondo, da quando il 6 gennaio 1907 apriva a Roma la sua prima “casa dei bambini”, una struttura per piccoli da 3 a 6 anni completamente diversa dalle scuole precedenti, una vera e propria dimora educativa a misura di bambino, accogliente e capace di offrire un ambiente che consentiva di svilupparsi liberamente e autonomamente.

Insomma, la Maestra Montessori, con la sua metodologia innovativa, rivoluziona la scuola e la trasforma in un mondo di scoperta e formazione, dove i bambini sono liberi di seguire i propri interessi, di scegliere, di cogliere gli stimoli senza che la loro innata creatività venga limitata. Il ruolo degli insegnanti in questo processo di apprendimento resta fondamentale, perché l’entusiasmo va indirizzato: i bambini hanno bisogno di guide e adulti che parlino loro, con chiarezza, sappiano ascoltarli, cogliere le loro potenzialità e stimolarne la curiosità.

La forza l’efficacia di questo metodo e delle sue idee si sono rivelati tali da avere nel tempo travalicato le mura delle scuole montessoriane per entrare nelle famiglie di tantissimi genitori, che hanno desiderato applicarle nell’educazione quotidiana dei propri figli e alla vita di tutti i giorni. 

Sarebbe auspicabile per l’importanza e la risonanza che ha riscontrato nel mondo, che il Metodo Montessori diventasse patrimonio dell’istruzione pubblica. Sono fortemente convinta come docente e anche scrittrice che oggi, più che in altri tempi, la sua metodologia servirebbe come linea direttrice educativa nelle scuole pubbliche e private e in vari contesti educativi e pedagogici.

Pensiamo al fatto che determina la storia di aver dato luce ad una scuola per i più poveri e oggi a frequentare le sezioni scolastiche che adottano la sua pedagogia sono soprattutto i ricchi. È un controsenso. La scuola appartiene a tutti i bambini o almeno così dovrebbe essere. Se oggi, uno dei temi che si affronta volentieri e spesso, è l’inclusione, e si inserisce a pieno titolo nel programma educativo e sociale, credo fermamente che un “bene sociale” di qualsiasi natura, a beneficio dei cittadini del mondo e soprattutto dei bambini, debba essere fruito in egual maniera a tutti per una congrua e integra crescita culturale degli individui. Pertanto, l’insegnamento della Montessori, che per tanto tempo è stato solamente indicato e destinato a una élite di famiglie, dovrebbe diventare comune denominatore della scuola pubblica, patrimonio della cultura educativa e scolastica.

La scuola di oggi, come sappiamo, affronta sfide e problematiche importanti, spesso con la sensazione di essere sprovvista degli strumenti giusti e adeguati o dell'orizzonte di senso che dia luce e forza al proprio agire pedagogico. Allora ci si chiede se Maria Montessori possa essere ancora una guida utile per insegnanti, educatori e famiglie, e motivo significante e significativo della crescita evolutiva dei bambini?

La mia risposta è sì, con forza e convinzione, perché nulla deve andar perduto di ciò che abbiamo già conquistato. La neuropsichiatra infantile, ideatrice di uno dei sistemi educativi più noti e adottati in migliaia di scuole nel mondo, ’gioca’ un ruolo attuale ancora e sempre di più con i suoi bambini, nell’era tecnologica, e lo ricordano i bambini: nativi digitali, i genitori e le maestre che stanno percorrendo e percorreranno un sentiero di vita in cui bisogna viaggiare alla velocità della luce e se abbiamo qualche stella o faro da seguire credo che arriveremo a raggiungere traguardi importanti.

 

Una lode poetica, in sua perenne e felice memoria. 

 

NELLO SPAZIO DI UN ATTIMO

Ci sono donne 

che vivono fuori dal tempo

che abitano

perché sognano spazi

infiniti dove non entrano.

Ci sono maestre di libertà

e democrazia,

che non sanno cosa scegliere

tra la verità 

e il sorriso di un bimbo.

Ci sono donne

sacerdotesse spericolate,

che non hanno paura di immolarsi

pur di promuovere un cambiamento.

E l’istruzione è poca cosa

se non insegna ad essere educati

alla libertà di decidere 

se essere uomini o soldati.

La pace la trovi

in assenza di guerra

quando le armi 

sono la luce e la conoscenza 

e la scuola diventa il giardino dei bimbi.

Che sono fiori da coltivare

diversi per bellezza e colore…

loro, innocenti e puri,

i veri maestri dell’umanità.

E tu Maria di bellezza nascosta

fosti la “Monnalisa” chiamata,

a sacrificare la tua immagine

per renderla immortale ai posteri.

Nessun riverbero di egoismo

sul sentiero dei diversi,

dove ti seguirono gli angeli

nella capanna del silenzio.

Se insegnare è una missione

tu l’hai incarnata a pieno titolo,

vestendoti di semplice umanità

e cancellando brutture e castighi.

Non hai atteso “la manna dal cielo”

ma hai aperto un varco nel cosmo

hai messo fine a violenze e conflitti

educando alla gioia, i bambini.

È il tuo sguardo all’anima 

che racconta i sogni,

e se dovessi raccontare

di te alla posterità

direi che sei tra le stelle

come "il sole" in verità.

In quel giardino fresco

e fiorito brilli, 

dove ogni farfalla variopinta 

si posa tra le tue dita,

pronta a volare 

nello spazio di un attimo.

Teresa Averta

Con stima, ti rendo grazie Maria Montessori.


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Autore AVERTA Teresa
Categoria Cultura e Spettacolo
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