Nella notte tra il18 e il 19 aprile 2015, il vecchio peschereccio su cui erano ammassati centinaia di migranti si trovava a circa 100 chilometri a nord della Libia e a circa 200 a sud di Lampedusa. Le capitanerie di porto a cui erano giunte le richieste di aiuto da quell'imbarcazione avevano allertato il mercantile portoghese King Jacob, essendo la nave più vicina, perché raggiungesse il peschereccio per prestare soccorso.

Cosa sia accaduto realmente non si saprà mai. 

Secondo il comandante del mercantile portoghese il peschereccio si sarebbe ribaltato perché i migranti, una volta avvistata la King Jacob, si sarebbero spostati su un lato della nave causandone il ribaltamento.

La portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Carlotta Sami, dopo aver parlato con i migranti sopravvissuti ha ipotizzato che la nave si sarebbe ribaltata a causa dell'onda provocata dal mercantile portoghese che si stava avvicinando a forte velocità.

Secondo la Procura di Catania, il rovesciamento della nave sarebbe stato determinato dalle manovre del peschereccio con a bordo i migranti nel tentativo di avvicinarsi al mercantile. Tali manovre avrebbero sbilanciato l'imbarcazione facendo ammassare le persone verso le fiancate, provocandone il conseguente ribaltamento. 

Da quel naufragio si salvarono 28 persone, le altre, stipate anche nella stiva, annegarono. Solo 58 corpi furono recuperati, gli altri sono andati dispersi. Quanti furono i morti? Centinaia... da 500 fino a 900 a seconda delle fonti... comunque una tragedia che è diventata simbolo delle tragedie, conosciute e non, di cui sono vittime uomini, donne e bambini costretti ad abbandonare le proprie terre per cercare una vita migliore.

Quel peschereccio, grazie al Comitato 18 aprile, dopo essere rientrato da Venezia, dove era stato esposto alla Biennale del 2019 come parte di un'opera di denuncia istituzionale, adesso sarà collocato in modo permanente nella Nuova darsena del Porto di Augusta in Sicilia. 

Dell'iniziativa, la cui cerimonia si è svolta questa domenica, oltre al Comitato 18 aprile, si sono fatti promotori l'Amministrazione comunale di Augusta, Stella Maris, l'Autorità portuale del mare di Sicilia orientale e la Capitaneria di porto.

Papa Francesco ha parlato dell'iniziativa nell'Angelus odierno:

"Questo pomeriggio si svolgerà ad Augusta, in Sicilia, la cerimonia di accoglienza del relitto della barca naufragata il 18 aprile 2015. Questo simbolo di tante tragedie del Mar Mediterraneo continui a interpellare la coscienza di tutti e favorisca la crescita di un’umanità più solidale, che abbatta il muro dell’indifferenza. Pensiamoci: il Mediterraneo è diventato il cimitero più grande dell’Europa".

Crediti immagine: Pietro Bartolo, profilo Facebook