Russia, Ucraina, Stati Uniti, Israele, Cina sono stati che non riconoscono lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale, cioè non accettano di essere giudicati per i crimini di guerra o contro l'umanità.
A questi stati si aggiungono anche India, Arabia Saudita, Pakistan, Iran, Cuba, IndonesiaTurchia, Vaticano, Corea del Nord e quasi tutte le repubbliche post-comuniste.

Questo significa un fatto particolarmente ostativo per la Pace nel mondo: questi Stati pretendono una propria discrezionalità nell'interpretare e nell'applicare le Convenzioni di Ginevra del 1949, i Protocolli addizionali del 1997 e gli Accordi di Kampala del 2010.

Così stiamo messi ad 80 anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, 60 anni dopo la crisi dei missili di Cuba, a 50 anni dalla fine del Vietnam e dalla Guerra del Kippur, 35 anni dopo la sconfitta sovietica in Afganistan, 20 anni dopo l'apertura dei campi di Guantanamo.

E, non riconoscendo la Corte penale internazionale, questi Stati possono impunemente commettere:

1- il crimine di aggressione, cioè la “pianificazione, la preparazione, l’inizio o l’esecuzione, ...di un atto di aggressione che per carattere, gravità e portata costituisce una manifesta violazione della Carta delle Nazioni Unite del 26 giugno 1945”.

2- i crimini di guerra vietati dalla Convenzione di Ginevra del 1949

  • tortura o trattamenti inumani, inclusi gli esperimenti biologici
  • grandi sofferenze o gravi lesioni all’integrità fisica o alla salute
  • distruzione o l’appropriazione di beni non giustificate da necessità militari o compiute su larga scala illegalmente ed arbitrariamente
  • deportazione, trasferimento o detenzione illegale dei prigionieri di guerra

3- le altre gravi violazioni del diritto internazionale dei conflitti armati

  • attacchi intenzionali contro i civili
  • attacchi contro beni che non sono obiettivi militari, contro edifici di culto, ospedali, monumenti e beni storici ed artistici
  • attacchi contro mezzi e persone delle missioni di soccorso umanitario e di peace keaping
  • danni diffusi e duraturi all’ambiente naturale, uso di gas tossici, di armi biologiche, di armi e proiettili non consentiti
  • stupro e violenze sessuali, riduzione in schiavitù
  • deportazione degli occupati o trasferimento della propria popolazione nei siti occupati

4- i crimini contro l’Umanità, nell’ambito di un esteso e sistematico attacco contro popolazioni civili

  • apartheid, sparizione forzata di persone, deportazione, imprigionamento, riduzione in schiavitù
  • tortura, stupro, violenze sessuali, sterminio
  • persecuzione per ragioni di ordine politico, razziale, nazionale, etnico, culturale, religioso o di identità sessuale.

Russia, USA e Cina sono tre dei cinque stati membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'ONU, che più degli altri avrebbero il dovere di far rispettare le Convenzioni di pace delle Nazioni Unite.

Paradossalmente, Arabia Saudita, Iran, Israele e Vaticano sono proprio gli stati dove risiedono le maggiori autorità religiose mondiali.

Così stiamo messi ad 80 anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, 60 anni dopo la crisi dei missili di Cuba, a 50 anni dalla fine del Vietnam e dalla Guerra del Kippur, 35 anni dopo la sconfitta sovietica in Afganistan, 20 anni dopo l'apertura dei campi di Guantanamo.

E questo accade nonostante ben 124 nazioni abbiano firmato lo Statuto di Roma, tra cui tutte le nazioni europee e sudamericane nonché gran parte di quelle africane, insieme ad Afghanistan, Armenia, Australia, Bangladesh, Canada, Corea del Sud, Filippine, Georgia, Giappone, Messico, Mongolia, Palestina, Serbia.