Il "funzionario di Stato", il ministro degli Esteri in scadenza, il prossimo bibitaro, Di Maio on. Luigi (al sud ai titoli ci tengono), dopo l'annuncio delle dimissioni di Draghi ha dichiarato:

"Prima le elezioni si fanno meglio è, perché almeno cerchiamo di salvare la legge di bilancio. Io non credo salveremo il Pnrr... e le riforme non si potranno fare... ma credo che almeno dobbiamo salvare la legge di bilancio ed evitare l’esercizio provvisorio". 

Da un funzionario che pensa al futuro dell'Italia, quali altre parole ci potremmo attendere?

Inoltre l'ex grillino, novello Saulo strafulminato sulla via di Palazzo Chigi, ha poi espresso alcune indicazioni su possibili alleanza per IPF:

"Sicuramente non vado con quelli che hanno fatto cadere questo governo, che hanno deciso di stare dalla parte degli estremismi e dei sovranismi e mi auguro che si possa essere in tanti dalla parte dell’agenda riformatrice di Mario Draghi. Conte e Salvini hanno deciso di voler bloccare l’agenda riformatrice di Draghi, hanno scommesso contro l’Italia". 

Interessante la dichiarazione del voltagabbana che 

a) si è dimenticato di citare Berlusconi tra i reprobi e
b) non ha risposto a chi gli chiedeva se potrà allearsi con Matteo Renzi e Italia Viva. 

Comunque, in base anche alle dichiarazioni di Enrico Letta di fine mattinata, par di capire che le prossime elezioni saranno caratterizzate tra chi sta con Draghi e chi, invece, non ci sta... con l'aggiunta di non poco conto che Draghi, in base a quanto detto finora, alle elezioni si guarderà bene di partecipare... anche perché ha fatto di tutto e di più per poter essere giustificato nel dare le dimissioni.

Draghi sarà il protagonista, il centro della prossima campagna elettorale, senza però parteciparvi. Solo in Italia accadono cose simili.