Biden va in Israele ma non imporrà una soluzione alla questione palestinese. Intanto prosegue il genocidio a Gaza mentre si è aperto un secondo fronte al confine del Libano
"Il presidente Joseph R. Biden, Jr. si recherà in Israele mercoledì 18 ottobre per dimostrare il suo fermo sostegno a Israele di fronte al brutale attacco terroristico di Hamas e per consultarsi sui prossimi passi. Il presidente Biden si recherà quindi ad Amman, in Giordania, dove incontrerà Sua Maestà il re Abdullah, il presidente egiziano Sisi e il presidente dell'Autorità palestinese Mahmoud Abbas. Ribadirà che Hamas non difende il diritto del popolo palestinese alla dignità e all'autodeterminazione e discuterà dei bisogni umanitari dei civili a Gaza".
Nella nota pubblicata dalla Casa Bianca manca, come chiunque può notare, un punto fondamentale: COME far applicare il diritto del popolo palestinese alla propria dignità e alla propria autodeterminazione, visto che fino ad oggi la comunità internazionale, GUIDATA dagli Stati Uniti, non ha fatto nulla per applicare tale diritto e IN QUESTO MOMENTO supporta complice il GENOCIDIO, di questo si tratta, dei palestinesi di Gaza ad opera di Israele... senza dimenticare la Cisgiordania, dove Israele sta effettuando arresti di massa e, come sempre, uccisioni indiscriminate: circa 60 negli sette giorni.
In base alle reazioni delle diplomazie occidentali, la vendetta compiuta da Israele, il cui nome è necessario ripetere... GENOCIDIO, è evidentemente da considerarsi dovuta e normale.... per quelle diplomazie. Pertanto la visita di Biden, in base alle dichiarazioni con cui viene spiegata, è al momento un ulteriore tassello a supporto dell'apartheid palestinese. Se Biden voleva dimostrare l'interesse ad una soluzione della questione palestinese, avrebbe indicato il punto nella nota. Non lo ha fatto e, pertanto, il problema non sarà all'ordine del giorno.
Inoltre, facendo credere che la mancata risoluzione del problema palestinese sia la presenza di Hamas a Gaza, pretendendo di far passare Abu Mazen come interlocutore unico e affidabile, quando ormai è sempre più considerato uno strumento nelle mani di Israele, non farà altro che aumentare il radicalismo invece di risolverlo, cosa che si può fare solo costringendo Israele al tavolo delle trattative, con ritorsioni e sanzioni. Questo non si fa e Israele continuerà a praticare l'apartheid cui i palestinesi, finché ne avranno la possibilità, continueranno a combattere in una lotta impari anche dal punto di vista mediatico.
Con che risultato? Con morti e distruzioni, da entrambe le parti. Se questo è logico...
Intanto a Gaza Israele continua la sua opera di distruzione e morte, mentre Hamas continua a lanciare razzi verso il territorio israeliano, affermando anche di aver lanciato missili guidati verso carri armati israeliani posizionati a ridosso del confine della Striscia. No ci sono conferme o smentite da Tel Aviv che, nelle ultime dichiarazioni, sembra confermare l'ingresso a Gaza demandando poi alla diplomazia internazionale il problema di cosa accadrà dopo.
Intanto, le condizioni umanitarie degli "animali umani" palestinesi, così definiti dal ministro della Difesa israeliano, stanno progressivamente peggiorando, privati delle forniture di base per la loro sopravvivenza, ospedali compresi. Un'atrocità senza precedenti di cui gli Stati Uniti e i servi sciocchi che guidano le istituzioni e i Paesi europei sono moralmente e materialmente complici, visto che neppure esprimono parole di condanna in tal senso. Inoltre, non va dimenticato il massacro dei civili in atto, che, solo ufficialmente, ha già visto oltre mille vittime tra i bambini di Gaza.
Dall'Egitto, i convogli che trasportano i rifornimenti umanitari per Gaza hanno raggiunto il valico di Rafah , l'unico punto di accesso all'enclave fuori dal controllo di Israele. Un testimone ha dichiarato a Reuters che circa 160 veicoli hanno lasciato la vicina città egiziana di Al-Arish, dove sono stati bloccati, mentre Israele non solo continua a bombardare il nord della Striscia, ma anche la parte meridionale, dove a Khan Younis è stata colpita un'abitazione che ospitava decine di persone (tra cui i rifugiati del nord) adesso in gran parte uccise, I morti sarebbero 49. Colpita anche Rafah.
Il segretario di Stato Usa Blinken, che ieri era in Israele da dove ha annunciato la visita di Biden, dice che si sta studiando un piano umanitario, ma per ora non c'è nulla di concreto, neppure in relazione a quali siano contorni o finalità.
L'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito obiettivi militari di Hamas e della Jihad islamica durante la notte, tra cui il quartier generale di Hamas e una banca utilizzata dal gruppo.
Israele afferma che i combattenti di Hamas abbiano catturato 199 ostaggi. Hamas ha dichiarato che gli stranieri tra i prigionieri, da loro adesso indicati in 255, sono loro "ospiti" e saranno rilasciati "quando le circostanze lo consentiranno", aggiungendo che intende scambiare i prigionieri israeliani con migliaia di palestinesi nelle carceri israeliane. Lunedì è stato pubblicato un video in cui una prigioniera franco-israeliana, ferita ad un braccio, veniva curata. Si è identificata come Mia Schem, 21 anni, e ha chiesto di essere restituita alla sua famiglia il più rapidamente possibile.
Mentre Israele pianifica l'invasione di Gaza per sradicare Hamas, gli scontri transfrontalieri con Hezbollah si sono intensificati al confine tra Israele e Libano, dove si sta aprendo un secondo fronte.
Martedì l'esercito israeliano ha dichiarato di aver ucciso quattro persone che avevano tentato di attraversare la recinzione di confine per piazzare esplosivi. Lunedì Israele ha ordinato l'evacuazione di 28 dei suoi villaggi in una zona entro 2 km dal confine libanese.
L'Iran ha celebrato gli attacchi di Hamas contro Israele, anche se nega di esserne responsabile. Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha dichiarato alla televisione di stato che a Israele non sarà permesso di agire a Gaza senza conseguenze, avvertendo di "azioni preventive" nelle prossime ore.
"Tutte le opzioni sono aperte e non possiamo rimanere indifferenti di fronte ai crimini di guerra commessi contro il popolo di Gaza", ha dichiarato Amirabdollahian. "Il fronte della resistenza è in grado di condurre una guerra a lungo termine con il nemico".
Lunedì Netanyahu ha dichiarato al parlamento di avere "un messaggio per l'Iran e Hezbollah: non metteteci alla prova nel nord. Non commettete lo stesso errore che avete fatto una volta. Perché oggi il prezzo che pagherete sarà molto più pesante".
Le Nazioni Unite, inascoltate, affermano che a Gaza è in corso una catastrofe umanitaria. Per motivi politici non possono usare il termine genocidio.