Nell'andata degli ottavi di Europa League, che si è disputata all'Olimpico, la Roma ha battuto gli ucraini dello Shakhtar Donetsk 3-0, ipotecando il passaggio del turno. A sbloccare il risultato è stato Pellegrini al 23' del primo tempo, mentre sono venute nella ripresa le reti di  El Shaarawy al 28' (dopo che aveva fallito almeno due palle gol) e Mancini al 32'.


Così il tecnico della Roma, Paulo Fonseca, nel post-partita ha risposto alle domande dei giornalisti.

Pensavamo che lo Shakhtar avrebbe giocato più dietro, sfruttando di più gli spazi in contropiede: si aspettava questa partita da parte degli ucraini?“Sì, eravamo sicuri che non avrebbero pressato alto, aspettandoci bassi e sfruttando il contropiede. Abbiamo preparato bene la partita. Abbiamo aspettato il momento giusto per pressare, ci siamo abbassati quando ci dovevamo abbassare. Abbiamo fatto una partita difensivamente molto buona”.

Sembra che la Roma stia costruendo un gruppo con valori importanti.“Sì. Per esempio, Mancini sta giocando sempre e si è sacrificato, restando in campo Abbiamo dei giocatori stanchi, ma vogliono giocare tutti. Per un allenatore, è importante avvertire questa disponibilità al sacrificio. È questo lo spirito di squadra che voglio”.

Pedro le ha risposto durante la partita e lei lo ha sostituito?“No, Pedro non aveva capito quello che volevo dire. Non c’è alcun caso”.

Nel suo girone di Champions, lo Shakhtar aveva battuto per due volte il Real Madrid ed era arrivato davanti all’Inter. Come avete fatto a far sembrare facile questa partita?“Non è stata facile. Conosco molto bene lo Shakhtar, è una squadra di grande valore. Non solo hanno vinto con il Real, hanno anche pareggiato due volte con l’Inter. Si chiude bene ed è fortissimo nelle ripartenze. Ma non gli abbiamo concesso molte situazioni per uscire in contropiede. Lo Shakhtar difende molto corto ed è importante l’aggressione della profondità. In questo senso, specie nel secondo tempo abbiamo fatto bene”.

La Roma ha vinto 7 gare su 9 in questa edizione di Europa League. C’è sempre stato il piacere di giocare la Coppa.“In queste partite, i calciatori hanno motivazioni extra. Hanno capito che sono partite diverse, con un modo di giocare diverso: sono più attenti, più concentrati. Sarà importante mantenere questo atteggiamento anche in campionato”.

Com’è per lei allenare a Roma? A che livello è il suo innamoramento?“Molto grande. Mi piace essere il tecnico della Roma. Mi piacciono la città e i tifosi. Sapete che non è facile allenare qui, ma l’importante è essere sempre equilibrati. Sto imparando molto da tecnico della Roma”.



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