L’allarme del criminologo: “Le mafie controllano, legalmente, interi compartimenti dell’economia”.

Le nuove mafie sono invisibili, mercatistiche, corruttrici e agiscono mimetizzandosi dietro la parvenza della legalità. Bandita la violenza e le stragi, la nuova strategia è quella corruttiva e dell’infiltrazione nell’economia legale.

I nuovi mafiosi cercano accordi con ambienti istituzionali e imprenditoriali utilizzando le enormi disponibilità economiche e la corruzione.

Le immense quantità di denaro in dotazione alle mafie le consentono di gestire interi settori dell’economia legale: dall’edilizia, ai trasporti, dalle forniture, alla grande distribuzione, dalla sanità, ai rifiuti pericolosi, solo per citarne alcuni.

Non impongono più le proprie regole ma gestiscono indirettamente, tramite loro rappresentanti, intere fette di mercato. Molte attività commerciali e imprenditoriali appartengono oggi alle mafie ma sono gestite dai precedenti proprietari che rispondono direttamente all’organizzazione criminale.

Tutto questo accade nel più assoluto silenzio poiché l’opinione pubblica e la politica su tali temi sono ormai quasi inesistenti.


Vincenzo Musacchio, criminologo, giurista e associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). Ricercatore dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. Nella sua carriera è stato allievo di Giuliano Vassalli, amico e collaboratore di Antonino Caponnetto, magistrato italiano conosciuto per aver guidato il Pool antimafia con Falcone e Borsellino nella seconda metà degli anni ’80.  È oggi uno dei più accreditati studiosi delle nuove mafie transnazionali, un autorevole studioso a livello internazionale di strategie di lotta al crimine organizzato. Autore di numerosi saggi e di una monografia pubblicata in cinquantaquattro Stati scritta con Franco Roberti dal titolo “La lotta alle nuove mafie combattuta a livello transnazionale”. È considerato il maggior esperto di mafia albanese e i suoi lavori di approfondimento in materia sono stati utilizzati anche da commissioni legislative a livello europeo.