Uomini armati legati ad al-Qaida, nella serata di venerdì, hano preso in ostaggio 126 persone all'interno dell'Hotel "Spledid" a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, uno dei preferiti dai turisti e dal personale delle Nazioni Unite. Solo dopo alcune ore le forze di sicurezza dello stato africano sono riuscite a liberare tutti gli ostaggi, di cui 33 sono rimasti feriti. Nello scontro sono stati uccisi quattro jihadisti, fra cui un arabo e due africani. Prima di attaccare l'hotel, i terroristi avevano aperto il fuoco in un ristorante. Secondo alcune fonti, sarebbero 20 i morti. E' in corso una perquisizione di tutti gli edifici della zona. Il ministro degli Interni del Burkina Faso ha parlato anche dell'attacco, ancora in corso, ad un secondo albergo. Durante la notte sono arrivati anche militari francesi dal vicino Mali, a supporto delle forze locali. Il presidente François Hollande ha assicurato pieno sostegno al suo omologo africano, Marc Christian Kaboré. L'attacco è stato rivendicato da un gruppo associato ad al-Qaida, denominato AQIM (al-Qaida in the Islamic Maghreb), lo stesso che lo scorso novembre in un albergo di Bamako, capitale del vicino Mali, aveva ucciso 20 persone, fra cui 14 stranieri. Durante l'attacco, gli assalitori gridavano frasi come "vendetta contro la Francia e gli infedeli occidentali". Nonostante che sia il più grosso produttore africano di cotone e possieda molti giacimenti auriferi, il Burkina Faso è uno dei paesi più poveri al mondo.