Nell'evento programmato lo scorso giovedì, Elon Musk doveva presentare il primo camion di Tesla... o meglio, il prototipo di camion che Tesla ha intenzione di costruire.

E tanto per non venire meno alle sorprese che lo hanno reso celebre, l'eclettico fondatore di Tesla ha mostrato anche il prototipo di una roadster! Una macchina che sarà velocissima e bellissima e che, come al solito, potrà essere ordinata fin da subito con la modica somma di 250mila dollari, assicurandosi però la certezza di essere tra i primi 1000 acquirenti del nuovo veicolo che entrerà in produzione nel 2020. Invece, gli "sfortunati" che acquisteranno l'auto quando sarà disponibile pagheranno 200mila dollari! Mah...

Ricapitolando, la situazione di Tesla è la seguente. L'azienda produrrà un camion, una nuova macchina super sportiva, mentre attualmente non sa come mantenere gli impegni produttivi del modello 3, auto nata per rivolgersi al mercato di fascia media, i cui obbiettivi sono stati rimandati di ben 3 mesi.



Secondo alcuni analisti, la disponibilità di cassa di Tesla alla fine del terzo trimestre era di 3,5 miliardi di dollari, mentre gli impegni produttivi in base agli annunci finora fatti oscillano tra i 15 e i 20 miliardi di dollari. Una differenza non di poco conto.

La politica degli annunci aveva fruttato molto bene a Musk che da gennaio 2017 aveva fatto registrare un aumento del titolo del 40%. Probabilmente, però, anche questa strategia senza risultati concreti - come dimostrano gli imbarazzanti ritardi nella produzione del modello 3 - ha iniziato a mostrare la corda, tanto che il titolo ha poi subito una contrazione del 20%.

Che la produzione non riesca a tener dietro alle idee di Elon Musk può essere naturale e, per certi versi, pure positivo. Ma se neppure le risorse hanno la capacità per farlo, per Tesla allora potrebbero nascere seri problemi, a meno che già non siano nati.