«Di quei 21 milioni, 10.000 euro li ha donati il mio Studio, avendo io insistito perché fossero destinati proprio lì e non ad altre iniziative anti-Covid19. Sono un pirla». 

Business Insider riporta il contenuto del tweet postato il 13 maggio dall'avvocato Giuseppe La Scala – rappresentante dei piccoli azionisti del Milan, ma soprattutto capo di uno studio legale di 200 avvocati e 150 dipendenti – in cui il legale esprime il suo rammarico per aver finanziato una struttura che, a fronte di un investimento tra i 21 e i 26 milioni di euro (la cifra esatta ancora non è quantificata), ha soccorso in totale poco meno di una ventina di pazienti.

Lo stesso giorno, sull'argomento rilascia una dichiarazione anche l'avvocata e attivista Cathy La Torre: «Il primario di Rianimazione del Policlinico di Milano fa sapere che tra due settimane l'ospedale in Fiera chiuderà. È costato 21 milioni. Fatelo sapere a chi si indigna per i presunti 4 milioni di riscatto per Silvia Romano».


Il 16 maggio, il responsabile del progetto, Guido Bertolaso rilasciava al Foglio un'intervista in cui dichiarava che

«l'ospedale in Fiera a Milano è un'astronave. Se gli astronauti chiamati a pilotarla non sono capaci credo che la colpa sia di chi li ha scelti. Mi è stato chiesto di aiutare a costruirlo con rapidità, cosa che ho fatto, mentre farlo funzionare come dovrebbe funzionare è una prerogativa che spetta a qualcun altro».

Oggi, mercoledì 20 maggio, Business Insider riporta una dichiarazione diffusa dall'avvocato La Scala di un colloquio avuto con Bertolaso: «Oggi, dopo l'uscita del vostro articolo, mi ha chiamato Guido Bertolaso per ringraziarmi di aver sollevato il “caso Ospedale in Fiera”. Mi ha inoltre autorizzato a diffondere pubblicamente la notizia che il dottor Bertolaso ha “diffidato Regione Lombardia e Fondazione Milano, dal chiudere la struttura».

La Scala sarebbe stato autorizzato da Bertolaso «a diffondere la notizia ai giornalisti», facendogli anche presente che «quell'ospedale non è ciò che lui aveva concepito e che, a causa della sua malattia, sarebbe stato di fatto esautorato dall'operazione».

Raggiunto da Business Insider Italia nelle Marche, dove è alle prese col cantiere ancora aperto dell'ospedale gemello della Fiera, Bertolaso ha rifiutato ogni intervista, ma ha dichiarato via Sms: «Grazie ma sono molto occupato con l'astronave nelle Marche pronta e con tutti i medici e gli infermieri che si stanno organizzando per aprire la struttura nei prossimi giorni (…) giusto per sua informazione ho “sollecitato” la Regione (Lombardia, ndr) a dare notizie chiare sul futuro del Covid Hospital e ovviamente richiesto alla Fiera di pubblicare tutti i rendiconti dei soldi donati, così come ho già fatto qui nelle Marche. Entro una settimana spero di vedere il tutto confermato grazie e buon lavoro gb».

Successivamente, le agenzie riportavano la seguente dichiarazione di Bertolaso (fonte askanews): «Leggo allibito un articolo secondo cui avrei accusato Fontana di avermi esautorato dal progetto Ospedale Fiera e che avrei intimato la Regione di pubblicare i rendiconti delle donazioni. Io semplicemente ho telefonato ad una persona che ha dichiarato di aver fatto una donazione e di sentirsi presa in giro per aver letto che l'ospedale sarà chiuso. L'ho rassicurato sul fatto che l'ospedale, come Fontana ormai dichiara ogni giorno, non verrà smantellato. E sì, che ho sollecitato la Fiera per far uscire prima possibile l'elenco, cosa che già stanno organizzando. Per il resto leggo solo falsità a cui non ho nemmeno intenzione di rispondere. Sono nella Marche a lavorare al Covid Hospital non a perdere tempo con chi cerca un briciolo di popolarità».

Della vicenda, ognuno si faccia l'idea che vuole. Da notare però che, al momento, dichiarazioni al riguardo da parte della Regione Lombardia non sono giunte

Ma dalla Regione, quel che è certo è che non sembra, per ora, ci sia alcuna intenzione di avviare la Commisisone d'Inchiesta su quanto fatto in occasione dell'emergenza Covid.  Così anche oggi si è registrata una nuova fumata nera per l'elezione del presidente. Su 79 voti totali, 28 sono andati al candidato del Pd, Jacopo Scandella, 9 sono andati al consigliere di +Europa, Michele Usuelli, mentre le schede bianche sono state 42. 

«Riteniamo ci siano altri autorevoli esponenti delle opposizioni che possono rivestire il ruolo di Presidente».

Così ha commentato il voto il capogruppo della Lega Roberto Anelli confermando che il nome di Scandella non è gradito. 

Perché tanta ostinazione da parte della Lega nel non voler far partire i lavori della Commissione quando il presidente Fontana continua a ripetere di non aver nulla da rimproverarsi per la gestione dell'emergenza Covid?