Papa Francesco ha iniziato la preghiera dell'Angelus ricordando a chi lo ascoltava su Internet, in tv o alla radio che in questo momento stava finendo a Milano la Messa che l'Arcivescovo celebrava nel Policlinico per gli ammalati, i medici, gli infermieri, i volontari. 

"Il Signor Arcivescovo è vicino al suo popolo e anche vicino a Dio nella preghiera. Mi viene in mente la fotografia della settimana scorsa: lui da solo sul tetto del Duomo a pregare la Madonna. Vorrei ringraziare anche tutti i sacerdoti, la creatività dei sacerdoti. Tante notizie mi arrivano dalla Lombardia su questa creatività. È vero, la Lombardia è stata molto colpita. Sacerdoti che pensano mille modi di essere vicino al popolo, perché il popolo non si senta abbandonato; sacerdoti con lo zelo apostolico, che hanno capito bene che in tempi di pandemia non si deve fare il don Abbondio. Grazie tante a voi sacerdoti".

Di nuovo, come aveva già fatto un paio di giorni fa nella sua omelia a Santa Marta, il Papa torna a ribadire la necessità che i sacerdoti, in un momento come questo - nei limiti di ciò che sono le regole dettate da chi governa - facciano sentire la propria presenza ai loro fedeli.

E dopo l'Angelus, il Papa è ritornato su quanto sta accadendo adesso in Italia e non solo...

"In questi giorni Piazza San Pietro è chiusa, perciò il mio saluto si rivolge direttamente a voi che siete collegati attraverso i mezzi di comunicazione.In questa situazione di pandemia, nella quale ci troviamo a vivere più o meno isolati, siamo invitati a riscoprire e approfondire il valore della comunione che unisce tutti i membri della Chiesa. Uniti a Cristo non siamo mai soli, ma formiamo un unico Corpo, di cui Lui è il Capo. È un’unione che si alimenta con la preghiera, e anche con la comunione spirituale all’Eucaristia, una pratica molto raccomandata quando non è possibile ricevere il Sacramento. Questo lo dico per tutti, specialmente per le persone che vivono sole.Rinnovo la mia vicinanza a tutti i malati e a coloro che li curano. Come pure ai tanti operatori e volontari che aiutano le persone che non possono uscire di casa, e a quanti vanno incontro ai bisogni dei più poveri e dei senza dimora. Grazie tante per tutto lo sforzo che ognuno di voi fa per aiutare in questo momento tanto duro. ..."

Ricordate la preghiera di Don Camillo (nel film Il ritorno di Don Camillo) nella sua chiesa allagata, come il resto del paese, con il portone aperto in modo che le sue parole arrivassero ai fedeli ammassati su uno degli argini del "grande fiume", mentre erano in attesa di sfollare verso un luogo più sicuro?

In conclusione di questo Angelus, Bergoglio ha dato l'impressione di conoscere quel film e quella scena...