Nuovo rinvio al 30 marzo all’udienza in Corte d’Assise Di Appello di Bologna, chiamata a decidere sul clamoroso caso del 37 enne sardo Giulio Caria, condannato in primo grado  a 30 anni per l'omicidio della compagna, la commercialista Silvia Caramazza.

Nel giugno del 2013 il corpo della donna venne rinvenuto in un congelatore dell'appartamento in cui viveva, ai piedi delle colline di Bologna.

E il 20 settembre 2014 il GUP di Bologna ritenne che il colpevole dell’omicidio dovesse essere individuato nel Caria.

L'imputato, nel processo di appello aveva già revocato i difensori del giudizio di primo grado e all’udienza odierna è pervenuta la revoca anche del difensore d’ufficio, avv. Rocco Carigliano e del nuovo difensore di fiducia, l’avv. Manuela Isotti del foro di Pesaro.

Contemporaneamente l’imputato ha fatto giungere la nomina di un nuovo difensore  l’avv. Romolo Reboa del foro di Roma, il quale è stato informato dell’evento solo pochi minuti prima dell’udienza, cui non ha potuto quindi partecipare, facendo pervenire telefonicamente richiesta di termine a difensore.

 

L'avv. Romolo Reboa, a margine di tale nomina, ha rilasciato la seguente dichiarazione: <<non conosco il signor Caria, sono stato informato della sua nomina a pochi minuti dall'inizio dell'udienza. Mi riservo di valutare gli atti e quindi di prendere contatto con l'imputato nel suo luogo di detenzione  ai fini di verificare se vi siano i presupposti per dare  seguito al mandato, in questo processo in cui, da quanto mi è dato di capire dalla lettura dei giornali, la sentenza di primo grado è stata emessa sulla base di elementi indiziari, ed il Caria si sarebbe sempre dichiarato innocente>>.