Arrestati i capi del tifo organizzato juventino su denuncia del club bianconero
Era ora! Così si dovrebbe commentare la notizia che ci informa che all'alba di lunedì la Digos di Torino, in coordinamento con il Gruppo Criminalità Organizzata della locale Procura della Repubblica, ha effettuato una serie di arresti nei confronti di alcuni esponenti appartenenti al mondo degli ultrà della Juventus.
Nonostante l'operazione sia stata effettuata dopo una denuncia presentata dal club bianconero, al momento da parte della Juventus non è stato rilasciato nessun comunicato al riguardo.
L'operazione, a cui è stato dato il nome "Last Banner", ha portato all'arresto di 12 persone che fanno capo ai vertici dei vari gruppi che "controllano" il tifo organizzato della Juventus: Drughi, Tradizione-Antichi Valori, Viking, Nucleo 1985, Quelli di via Filadelfia.
Questi i capi di accusa: associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata.
Secondo fonti di agenzia, sono coinvolte nell'operazione anche le Digos di Alessandria, Asti, Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L’Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella, per effettuare perquisizioni nei riguardi di altre 37 persone sempre collegate ai gruppi del tifo organizzato juventino citati in precedenza.
Alla base di questa operazione, secondo la Procura di Torino, "incontrovertibili elementi probatori in merito ad una precisa strategia estorsiva posta in essere dai leader dei principali gruppi ultrà bianconeri nei confronti della stessa società calcistica".
Tutto nascerebbe dall'interruzione di alcuni privilegi concessi in precedenza dalla Juventus al tifo organizzato bianconero a partire dalla stagione 2018/19. I leader di quei gruppi avrebbero reagito mettendo in atto una strategia ricattatoria e criminale per "ripristinare" i vantaggi soppressi.
Tra gli arrestati Dino Mocciola, capo dei Drughi (considerato anello di congiunzione tra il mondo ultras e la 'ndrangheta), il suo braccio destro Salvatore Cava, i fratelli Claudio e Umberto Toia, a capo del gruppo Tradizione-Antichi valori.
Di loro aveva parlato la trasmissione Report nelle inchieste messe in onda alcuni mesi fa: "Una signora alleanza" dell'ottobre 2018 e "Mandati al diavolo" del marzo 2019.