Esteri

Gli aiuti umanitari a Gaza? Insufficienti e inutili come le discussioni in corso su chi e come governerà la Striscia dopo l'operazione di terra israeliana

Secondo quanto pubblicato oggi dall'agenzia di stampa Bloomberg, israeliani e americani hanno discusso del futuro della Striscia di Gaza dopo che ne avranno sconfitto ed eradicato il movimento che lo guida, "Hamas", composto da un'ala politica e un'ala militare, le brigate Izz al-Din al-Qassam.

Tra le ipotesi sul tavolo, la più accreditata vede quella di un governo ad interim con il sostegno delle Nazioni Unite e dei Paesi arabi,  e pare anche con il coinvolgimento dell'ANP di Abu Mazen che, non è chiaro, parrebbe anche essere una soluzione alternativa al governo ad interim.

Quali sono le considerazioni certe che possiamo ricavare da tale notizia? 

La prima è che il vertice in corso al Cairo per un cessate il fuoco e una soluzione pacifica del conflitto è solo un'inutile perdita di tempo, una pagliacciata, perché a questo punto è evidente che Israele vuole radere al suolo la Striscia di Gaza e ha ormai ricevuto in tal senso il via libera da Washington.

La seconda considerazione è che questa operazione è di puro stampo nazista, pensata solo ad uccidere quanti più civili palestinesi possibile con la scusa di smantellare Hamas, i cui vertici politici sono al sicuro in Qatar. Inoltre, il massacro di civili via terra, che si aggiunge a quello in atto con i bombardamenti a tappeto, avrà solo l'effetto di aumentare l'indignazione e la rabbia nel mondo arabo, già alle stelle adesso per le caricaturali e grottesche motivazioni con cui Stati Uniti e Europa supportano il genocidio in corso.

E questo porta alla terza considerazione. Come è possibile anche solo immaginare che in un presunto dopo Hamas si possano coinvolgere i Paesi arabi che già adesso rischierebbero la rivoluzione se non condannassero quanto sta accadendo a Gaz? Idem per il coinvolgimento dell'ANP di Abu Mazen, già ora percepito dai palestinesi come un fantoccio di Israele e Stati Uniti... figuriamoci dopo nel caso in cui l'ANP fosse messa da quei due Paesi al governo della Striscia!

Stando così le cose Israele e Stai Uniti, con il supporto complice dell'Europa che non ha alcun ruolo decisionale su quanto sta accadendo eccetto che approvarlo, hanno deciso di far scomparire l'attuae Gaza dalla cartina, senza avere la più pallida idea del dopo. Fatto che, ovviamente, porterà ad ulteriori guai...

Se qualcuno nutrisse ancora qualche dubbio se definire o meno quello in atto a Gaza un genocidio, dalla mattina di sabato sui cellulari ancora attivi dei residenti di Gaza arrivano chiamate con una voce registrate che dice agli utenti che chiunque sia tornato o si trovi ancora a Gaza City sarà considerato un terrorista o un collaborazionista. Pertanto, chiunque rimanga nella città ne pagherà le conseguenze. 

Da ricordare che in precedenza, gli israeliani avevano "invitato" i residenti di Gaza a recarsi a sud di un confine indicato dal corso del Wadi Gaza. Nonostante ciò, sono stati bombardati sia durante il tragitto che una volta arrivati nella parte meridionale della Striscia. Per questo, che ne aveva le possibilità è tornato al nord, dove abitava, nel caso ancora la sua casa non fosse stata abbattuta. 

Inoltre, dopo quanto avvenuto, pretendere che i palestinesi di Gaza City possano trasferirsi al sud privati da due settimane di qualsiasi rifornimento di base per la propria sopravvivenza, è un palese insulto alla logica e un'ulteriore riprova della volontà di sterminio da parte dello Stato ebraico, come conferma anche l'ingresso degli aiuti umanitari che oggi, per la prima volta, hanno potuto varcare il valico di Rafah.

In una situazione di normalità, ogni giorno, erano centinaia i camion che facevano ingresso nella Striscia, da sud. Oggi il difficile accordo raggiunto tra Egitto, Stati Uniti e Israele, per evitare che questi ultimi iniziassero a bombardare, ha permesso l'ingresso solo di alcuni mezzi, venti, del centinaio che erano in attesa. Una goccia nel mare.

L'Unicef afferma di essere riuscita ad inviare a Gaza solo circa 44.000 bottiglie di acqua potabile, sufficienti per appena 22.000 persone in un solo giorno. La popolazione di Gaza è di circa 2,3 milioni di abitanti.

"Con un milione di bambini a Gaza che ora si trovano ad affrontare una grave crisi umanitaria e di protezione, la fornitura di acqua è una questione di vita o di morte. Ogni minuto conta", ha affermato il direttore esecutivo dell'agenzia delle Nazioni Unite per l'Infanziam, Catherine Russell. "Questa prima quantità di acqua limitata salverà vite umane, ma i bisogni sono immediati e immensi – non solo di acqua, ma di cibo, carburante, medicine e beni e servizi essenziali".

Ma allora a che serve l'ìaver permesso l'invio di soli 20 camion? A far dire a dei pagliacci, che fanno i politi e i giornalisti, quanto siano umani e buoni gli ebrei di Israele e quanto siano umani e buoni gli occidentali che hanno permesso l'invio di aiuti a dei ferocissimi e cattivissimi musulmani. Una giustificazione al genocidio da dare in pasto alla propria disinformatissima opinione pubblica.

Intanto, lo Stato ebraico continuano i bombardamenti e il massacro di civili. Nel primo pomeriggio di sabato si è registrato un attacco a Rafah e uno Gaza City, mentre il numero di vittime palestinesi ha ampiamente superato le 4mila e quello dei feriti è ben oltre i 10mila.

Hamas ha ancora la capacità di lanciare razzi, stavolta verso Tel Aviv, comunque intercettati dall'iron dome. In Cisgiordania proseguono uccisioni e rastrellamenti indiscriminati (essendo fatti dall'esercito israeliano non sono indicati in questo caso come rapimenti), mentre si fanno sempre più intensi gli scontri al confine con il Libano.



Crediti immagine: twitter.com/michaelh992/status/1715630398678442063/photo/1

Autore Giuseppe Ballerini
Categoria Esteri
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