Nazionalista, indipendentista e sostenitore del movimento panafricano. Marcus Garvey creò un movimento "Back to Africa" negli Stati Uniti, diventando una figura ispiratrice per i successivi attivisti dei diritti civili.
Nacque a St Ann's Bay, in Giamaica, il 17 agosto del 1887. Ereditò un vivo interesse per i libri da suo padre e fece pieno uso della vasta biblioteca di famiglia. All'età di quattordici anni lasciò la scuola e divenne apprendista tipografo dove guidò uno sciopero per ottenere salari più alti. Dal 1910 al 1912, Garvey viaggiò in Sud e Centro America e visitò anche Londra. Tornò in Giamaica nel 1914 e fondò la Universal Negro Improvement Association (UNIA).
Nel 1916, Garvey si trasferì ad Harlem, a New York, dove UNIA prosperò. Divenuto un formidabile oratore pubblico, Garvey riuscì a far sentire la sua voce a tutta l'America. Esortò gli afroamericani ad essere orgogliosi della propria razza e a tornare in Africa, la loro patria ancestrale, e attirò migliaia di sostenitori. Per facilitare il ritorno in Africa da lui auspicato, nel 1919 Garvey fondò la Black Star Line, per fornire il trasporto in Africa, e la Negro Factories Corporation per incoraggiare l'indipendenza economica dei neri.
Garvey cercò anche, senza successo, di convincere il governo della Liberia, nell'Africa occidentale, a concedere terre su cui i neri americani potessero stabilirsi. Nel 1922, Garvey fu arrestato per frode postale in relazione alla vendita di azioni della Black Star Line, ormai fallita. Anche se c'erano delle irregolarità legate agli affari, l'accusa fu probabilmente motivata politicamente, dato che le attività di Garvey avevano attirato una notevole attenzione del governo. Garvey fu mandato in prigione e poi deportato in Giamaica.
Nel 1935 si trasferì definitivamente a Londra, dove morì il 10 giugno 1940.
Nel 1964, il suo corpo fu riportato in Giamaica dove fu dichiarato il primo eroe nazionale del paese.