Ciò che l'Ucraina chiede alla Nato è stato riassunto alla stampa dal ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, in modo molto semplice: più armi. Perché con più armi sarà possibile salvare un maggior numero di vite umane.

"Invito tutti gli alleati - ha detto Kuleba - a mettere da parte le loro esitazioni, la loro riluttanza, per fornire all'Ucraina tutto ciò di cui ha bisogno perché, per quanto strano possa sembrare, oggi le armi servono alla pace".

Può darsi sia così, ma di colloqui di pace in questi giorni non si sta parlando. In compenso si parla, e molto, di armamenti, con gli Stati Uniti che, per facilitare l'approvvigionamento di armi a Kiev hanno addirittura rispolverato il Lend-Lease act utilizzato nella seconda guerra mondiale. Approvato nel marzo 1941 consentiva al Presidente "vendere, trasferire il possesso, scambiare, affittare, prestare, o disporre in altra maniera, a ognuno dei governi [la cui difesa è ritenuta vitale per la difesa degli Stati Uniti stessi dal Presidente] qualsiasi materiale utile alla difesa".

Per questo il Pentagono ha iniziato ad addestra un esiguo numero di militari ucraini all'utilizzo di droni Switchblade, di cui già 100 sono destinati a Kiev.

Per questo, in un'intervista alla NBC, il segretario degli Stati Uniti Antony Blinken ha potuto dichiarare che gli Stati Uniti e i loro alleati hanno fornito o forniranno presto all'Ucraina 10 sistemi anticarro per ogni carro armato russo, aggiungendo che, anche se potrebbe volerci del tempo, non esiste "nessuno scenario" in cui l'Ucraina non vinca questa guerra.

E a proposito di carri armati, i media della Cechia li hanno ripresi su un treno merci fermo nella stazione di stazione di Jihlava, tra Praga e Brno, la cui destinazione sarebbe l'Ucraina.

I membri della Nato sono oggi riuniti a Bruxelles per discutere la fornitura di armi pesanti e sistemi di difesa aerea da inviare a Kiev, in base a quanto aveva anticipato il segretario generale Jens Stoltenberg.

In attesa della nuova offensiva che inizierà dopo che le truppe che in precedenza si trovavano nel nord saranno state dislocate ad est e a sud dell'Ucraina, i russi continuano a bombardare le città e i civili indiscriminatamente: 48 le esplosioni che hanno interessato Kharkiv e la sua regione nelle ultime 24 ore, con tre persone uccise dall'artiglieria russa nella città di Balakliya.

Ma l'esercito ucraino non sta a guardare. Nell'ultimo bollettino pubblicato dal ministero della Difesa, sono adesso 18.900 soldati russi rimasti uccisi durante l'invasione, mentre questo è l'elenco dei mezzi distrutti: 698 carri armati, 1891 veicoli corazzati da combattimento, 332 pezzi di artiglieria, 108 lanciarazzi multipli, 55 missili terra-aria, 150 caccia, 135 elicotteri, 7 navi, 76 depositi di carburante, 111 droni e 4 sistemi per il lancio di missili balistici.

Volodymyr Zelensky, che domani a Kiev incontrerà la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, ha ripetuto ai Paesi occidentali la necessità che i criminali di guerra russi debbano essere consegnati alla giustizia e soprattutto che l'Europa interrompa fin da subito l'acquisto del petrolio russo e blocchi tutte le banche russe dal sistema finanziario internazionale, aggiungendo che l'invasione della Russia  non riguarda solo l'Ucraina ma anche l'intera Europa.

Oleg Nikolenko, portavoce del ministero degli Esteri ucraino, ha dichiarato quest'oggi che la riluttanza dell'Ungheria a riconoscere la responsabilità della Russia per le atrocità finora commesse è un incoraggiamento a commettere nuovi crimini. Pertanto, la proposta lanciata ieri da Orban per tenere colloqui di pace a Budapest non è stata presa in considerazione.

"Se l'Ungheria vuole aiutare l'Ucraina - ha detto Nikolenko - deve finirla di danneggiare l'unità dell'Unione europea".


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