Si era innamorata di un uomo di 20 anni più "grande" di lei, contro il parere della famiglia.

Due persone vengono arrestate per essere i mandanti di procurate gravissime lesioni per aver gettato dell'acido in volto e per stalking al futuro marito della figlia.

Il padre della ragazza, un pregiudicato calabrese domiciliato a Torino, ora si trova in carcere, mentre la coppia è alloggiata in un posto segreto, e non si esclude il cambio di identità.

La mentalità provinciale, ancora una volta, ha fatto una vittima con i genitori che credono di avere il possesso dei propri figli, credono di poter intervenire sulle loro decisioni, credono che loro debbano ubbidirgli per tutta la vita. 

Abbiamo chiesto un parere a Gianluca Santoni, investigatore.

"Il rispetto chiede il rispetto. Se tu non rispetti le scelte di vita - ha aggiunto - o le prese diposizioni di un figlio, se tu pensi che perché sei genitore devi comunque importi, non puoi avere quel rispetto che pretendi.

I figli non sono una proprietà, i rapporti con loro vanno annaffiati come i fiori che altrimenti appassiscono e muoionio. Avere un figlio non vuol dire ti do ho dato la vita, ti ho dato da mangiare e ora fai quel che dico io.

Le idee di ognuno vanno rispettate... sempre, anche se sono diverse e contrarie alle proprie.

Il paese è cresciuto, la mentalità è cambiata, sono cambiate le esigenze. In seguito alle scelte dei figli chiediamoci se magari abbiamo mancato in qualcosa. Se una ragazza di 20 anni sceglie per marito uno di 48 forse è proprio perché le è mancata una figura paterna solida, le è mancato accanto un uomo che le facesse da esempio... positivo."