Ieri Salvini e Di Maio si sono incontrati a Palazzo Chigi, tra loro, per un vertice durato un'ora per poi annunciare che la loro esperienza di governo sarebbe continuata e che l'alleanza era salda.
Nel giro di qualche ora, parlando da Golasecca in quel di Varese, Salvini ha minacciato il ministro Tria e il Governo riguardo la prossima legge di bilancio, pretendendo che la flat tax dovrà essere al centro della manovra.
Tema ripetuto da Salvini anche oggi, aggiungendo che "se qualcuno ha dubbi o paure, basta dirlo... ma allora quel qualcuno è fuori posto, o sono io o qualcun altro".
E a chi gli chiedeva se il Governo andrà avanti, il vicepremier ha risposto "fino a quando le cose si fanno e fino a quando qualcuno la smette di insultare e attaccare quotidianamente".
Di rimando, l'altro vicepremier Di Maio ha dichiarato che della flat tax non si conoscono ancora le coperture, facendo intendere che per lui non è al momento all'ordine del giorno, mentre è urgente approvare il provvedimento sul salario minimo che, però, la Lega è tutt'altro che intenzionata a licenziare perché non gradito alle aziende, in principal modo quelle del nord est.
Nel frattempo, del decreto famiglia che prima delle elezioni di maggio per Di Maio era imprescindibile, se ne è persa traccia.
Comunque, di positivo, bisogna considerare che dopo il vertice di ieri, almeno per cinque o sei ore Salvini e Di Maio avevano smesso di litigare... almeno sui media.