Quanto è grande il nord della Striscia di Gaza ai cui residenti Israele ha intimato, entro 24 ore, di evacuare? Impossibile dirlo con precisione, ma indicandone il confine sud con il corso d'acqua stagionale Wadi Gaza, all'incirca corrisponde ad un terzo dei 365 km² dell'intero territorio.

Pertanto, il nord della Striscia comprende l'intera Gaza City e i due campi profughi di Jabalya e Beach Camp, oltre alle città di Beit Hanoun e Beit Lahia, entrambe adiacenti al principale punto di passaggio di Erez, posto all'estremità settentrionale del "ghetto" eretto dallo Stato ebraico.

Il nord, è la parte più densamente popolata di Gaza, poiché lì risiedono 1,1 milioni di palestinesi, poco meno della metà dei 2,3 milioni di palestinesi che abitano l'intera Striscia

Gaza City ha una popolazione di circa 600.000 abitanti. Beach Camp ospita circa 90.000 persone e Jabalya, il campo più grande della Striscia di Gaza, ne ha 116.000. Nella zona ci sono almeno sei ospedali, oltre ad una ventina di ambulatori medici.

Il nord è la parte che finora è stata colpita dai bombardamenti degli israeliani, che hanno distrutto e resi inabitabili quasi 2.500 edifici, danneggiandone circa 25mila, facendo sì che quasi 400mila persone adesso vaghino per le strade senza un alloggio, cercando rifugio negli ospedali, nelle scuole e nelle strutture delle Nazioni Unite. A questo bisogna aggiungere gli oltre 1.700 morti e 7mila feriti e, come se non bastasse, il progressivo esaurimento delle scorte dei beni di prima necessità, bloccati da Israele.

A Gaza c'è solo un'unica strada che collega il nord al sud della Striscia che dovrebbero percorrere in poche ore 1,1 milioni di persone ormai quasi senza cibo, acqua e... carburante, con le macerie che ingombrano le strade, mentre continuano gli attacchi aerei! A tutto questo, che è già di per sé enorme per gravità, bisogna aggiungere che le restrizioni imposte dagli israeliani comprendono anche elettricità e comunicazioni. Quindi, senza tv, senza telefoni e senza internet, l'intimazione di evacuazione si è diffusa con il passa parola, creando ulteriore caos a quello già esistente.

Chi può, fugge utilizzando qualsiasi veicolo a disposizione, altri si assiepano ai bordi della strada in attesa di un passaggio, ma la maggior parte, al di là di quanto dichiari Hamas che invita la popolazione a restare, non sa dove andare e soprattutto non ha i mezzi per fuggire e le organizzazioni umanitarie non sono in grado di provvedere con i propri veicoli, perché insufficienti... senza contare il pochissimo tempo a disposizione.