Dott. Vincenzo Petrosino - Oncologo Chirurgo - Tutor Università -
Il sottosegretario alla Salute del Governo Draghi, Andrea Costa, intervenendo a Pisa ad un'iniziativa promossa dalla locale università, tra le altre cose, si è espresso anche in relazione al numero chiuso a Medicina:
"Sono convinto - ha dichiarato - che il numero chiuso all'università per accedere alla facoltà di medicina sia superato e che sia necessario garantire maggiore meritocrazia per accedere alla formazione universitaria. Non credo che il test d'ingresso sia un indice di meritocrazia, pertanto credo che, condividendo questa riflessione con il ministero dell'Università, si possa trovare un punto di equilibrio, magari fissando la verifica di precisi obiettivi di rendimento di ciascun studente ogni uno o due anni: questo credo che sia un buon compromesso per assicurare criteri davvero meritocratici di accesso rispetto ad un semplice test di ingresso".
Sarebbe ora di togliere quei test selezione. Li ricordo già alla specializzazione nell'anno 2016, erano spesso sbagliati e l'errore di compilare gli stessi test su fogli con tre risposte e in tempi limitati, mi sembrò una vera corsa ad ostacoli. Non ho mai pensato che simili test premiassero i più bravi futuri medici. Credo anzi che abbiamo incentivato spesso solo le persone meno creative. Mi spiego, abbiamo premiato chi era capace di memorizzare i test magari senza capirli. Quando l'iscrizione a medicina era libera, la selezione diventava progressivamente naturale. Non tutti riuscivano a fare gli esami entro l'anno, e gli esami non erano "spezzettati" come oggi.
Da Tutor Universitario devo anche dire che i giovani giungono ancora alla laurea spesso senza capacità pratiche e non per colpa propria. Conoscono anche poco la semeiotica classica a fronte della conoscenza delle moderne indagini diagnostiche e hanno una scarsa comunicazione umana.
Sarà una mia impressione o anche una mia proposta, ma la medicina come altre branche va "umanizzata" e questa umanizzazione va insegnata. Vedo troppo freddo il rapporto dei giovani medici, forse selezionati dai "dio" test, ritenuti al di sopra di tutto.
Se poi esistono ancora " professori " che vengono da lontano e che pretendono di insegnare con le flessioni, allora lasciamo perdere e togliamoli la laurea e l'iscrizione all'ordine.
Riduciamo un poco le cose, che per fare alcuni interventi, sarà pure arte ma non ci vuole " Michelangelo o Leonardo Da Vinci " siamo nel più o meno bravo !
Smettiamola un poco e rientriamo nella serietà della professione medica. Ho visto chirurgi del post guerra che erano capaci di cose che neppure con le cucitrici meccaniche ho visto più fare ...
Che la medicina ritorni "libera per tutti"... sono certo che grandi chirurgi, valenti clinici e nascoste genialità si siano perdute a causa di test spesso stupidi, come quello in cui si chiedevano lumi sui gusti della "grattachecca" serviti dalla "Sora Maria"!!! (www.romatoday.it/cronaca/grattachecca-test-di-medicina-sapienza.html)Credo che dopo oltre 40 anni di laurea e professione possa esprimere il mio parere. Il numero chiuso a Medicina con quei criteri di ingresso è stato un vero disastro. Non parliamo poi di come molti forse sono riusciti ad entrare... non ho mai creduto, e lasciatemi il beneficio del dubbio, che tutti i figli di medici e cattedratici possano esser sempre dei geni... dopo aver superato test, concorsi, vinto dottorati e conquistato cattedre! Possibile che in alcune famiglie "importanti".... non esiste mai la mezza calza? Sorridiamo e andiamo avanti, purtroppo anche tra i Politici è la stessa cosa. Ad esempio in Campania ne abbiamo molti... da padre in figlio, tutti "geni".