Politica

Assembramenti dei tifosi in Campania dopo la vittoria del Napoli. Salvini: loro sì e io no?

Il solito Salvini contro tutti, persino contro se stesso, giovedì mattina era invitato a farsi propaganda su Canale 5 dove è stato chiamato a pronunciarsi su una serie di temi su cui ha potuto esprimere il proprio dissenso, sia che dovesse parlar male del Governo o di un'amministrazione locale nel caso non fosse governata dalla destra.

Tra gli argomenti trattati anche quello relativo alla Coppa Italia, in relazione agli assembramenti dei tifosi napoletani che ieri sera si sono riversati in strada, a migliaia, a festeggiare "alla vecchia maniera", come se l'emergenza coronavirus non ci fosse mai stata.

Il noto fustigatore di "comportamenti pro Covid", il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, stavolta non ha inveito nei confronti dei responsabili, limitandosi ad annunciare che dal 22 giugno nella regione sarà facoltativo l'uso della mascherina all'aperto.

"Questo non significa che è passato tutto", ha detto De Luca. "Sarà obbligatorio portare sempre con sé la mascherina e indossarla nei luoghi aperti con assembramenti, dove c'è pericolo di contagio, e nei luoghi chiusi".

Ovviamente, Salvini ha utilizzato i festeggiamenti del dopo partita per auto assolversi da quanto da lui fatto finora nei suoi "tour".


Così l'Ansa riassume le dichiarazioni di Salvini che possono essere ascoltate per esteso nell'ultima parte del video precedente.

"Di fronte ai festeggiamenti di Napoli di ieri mi chiedo dov'era De Luca. Sono contento per Gattuso e per Napoli ma qualcosa non ha funzionato. Hanno rotto le scatole per me e i miei selfie, e ieri c'era qualche migliaio di tifosi."I dati ci dicono che i casi sono in calo ma questo non vuol dire che si cala la guardia. Se i teatri, i cinema riaprono una follia che le scuole non lo facciano. Fosse per me darei maggiore libertà".

È quasi inutile aggiungere che se il governo avesse dato maggiori libertà, Salvini si sarebbe espresso dicendo che era sbagliato. Questo è il personaggio e sono sempre di più, anche fra gli ostinati, ad averlo capito.

Ma quello che disturba, è il fatto che Salvini voglia giustificare e promuovere se stesso utilizzando anche gli errori, presunti o reali, di chi gli si oppone: lo hanno fatto loro? Allora potevo, posso e potrò farlo anch'io!

"Hanno rotto le scatole a me e loro fanno lo stesso se non peggio"... Il guaio serio è che lui non sembra riuscire a capire e ad ammettere i propri errori di cui si dovrebbe scusare e per i quali si dovrebbe correggere. Lo richiede il suo ruolo di politico, di appartenente alle istituzioni e di possibile candidato alla guida del Paese.

Al contrario, quello che lui fa intendere a chi gli presta ascolto è che agli italiani, lui in testa, debba essere concesso di fare un po' quel che cavolo desiderino e che le regole esistano solo per essere violate... e che è giusto farlo, purché uno sia bianco ed abbia la cittadinanza italiana.

Non proprio ciò che ci si attenderebbe di ascoltare da parte di un possibile presidente del Consiglio o di un ministro della Repubblica.

Autore Marzio Bimbi
Categoria Politica
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