"Sono state giornate difficili, che però non devono né abbatterci né rallentare la nostra azione innovatrice. Le iniziative legali sono sempre legittime, ma di certo non possiamo farci scoraggiare.Il peso politico di un MoVimento come il nostro deriva dal sostegno popolare, non dalle norme di uno statuto. Chi gioisce per il provvedimento del Tribunale di Napoli non ha ancora capito questo concetto. La politica va al di là delle questioni tecniche.Nei giorni scorsi sono stato a Brescia e Modena, dove ho incontrato diversi imprenditori che esportano Made in Italy in tutto il mondo. Sono persone che nel pieno della crisi della pandemia hanno scelto di fare investimenti anziché fermarsi. Ascoltare le loro idee significa lavorare a soluzioni concrete per il Paese, come stiamo facendo al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, da circa due anni, per aumentare le esportazioni delle nostre aziende: nel 2021 l’Italia ha segnato il record di sempre di export, un risultato che mi rende orgoglioso. Queste persone mi hanno parlato di problemi reali, che stanno incidendo sul mondo produttivo e che colpiscono le famiglie italiane, come l'aumento delle bollette.Il MoVimento 5 Stelle ha già chiesto di intervenire subito per stanziare risorse utili a bloccare gli aumenti in bolletta. Sono priorità di una Nazione che sta dimostrando di poter ripartire alla grande. Per questo, nel prossimo Consiglio dei Ministri, è necessario affrontare concretamente il tema.Gli appuntamenti che ci aspettano sono molto importanti. Dobbiamo lavorare a questi obiettivi in maniera compatta, forti della pluralità di idee esistenti nel MoVimento e a sostegno del nuovo corso. A chi dice che siamo morti, rispondiamo dicendo di aggiungersi a chi lo ripete da 10 anni.Noi andiamo avanti".

Questo è quanto ha scritto oggi sul proprio profilo social Luigi Di Maio, ex bibitaro, neo sommelier e, soprattutto, neo democristiano. Adesso che sente odore di elezioni, probabilmente con il supporto del comico genovese, Di Maio, da ministro degli Esteri, vuole ritornare ad essere il "capo politico" del Movimento, intestandosi futuri successi grazie alla sua presenza nel Consiglio dei Ministri. 

Insomma, terrorizzato dalla possibilità di dover ritornare a vender bibite allo stadio, lo pseudo statista campano si vuole cautelare riprendendosi la guida dei 5 Stelle oppure, in alternativa,  contrattare un ruolo nella prossima legislatura, utilizzando come arma di ricatto i voti di alcuni fedelissimi nei gruppi parlamentari di Camera e Senato.

L'ex portavoce dei cittadini si è affezionato alla cadrega e non vuole mollarla. In un sistema elettorale con  i collegi uninominali, uno come Di Maio non lo voterebbero, probabilmente, neppure i suoi parenti... con le leggi elettorali che solo in Italia i partiti sono capaci di inventarsi, c'è pure da credere che uno strapuntino anche al prossimo giro riesca a strapparlo.

Che cosa ci stia a fare Giuseppe Conte nei 5 Stelle è difficile dirlo. Un mestiere ce l'ha ed è pure ben pagato. Perché dovrebbe continuare a stressarsi nel destreggiarsi a smarcarsi dai giochetti dei Di Maio di turno, gente senz'arte né parte che usa la dabbenaggine di molti italiani sull'orlo della disperazione per conquistare, insieme ai tanti arruffapopolo che inquinano le istituzioni, il classico posto al sole?

È anche l'ora di dire basta a gente simile.