Shylock è una delle opere più famose di William Shakespeare. Ambientata nella Venezia del XVI secolo, la storia ruota attorno al mercante Antonio e al suo accordo con il banchiere ebreo Shylock per ottenere un prestito. Tuttavia, quando Antonio non riesce a ripagare il debito, Shylock chiede la sua libbra di carne come risarcimento. Il dramma esplora temi come l'odio religioso, la giustizia, la vendetta e la misericordia, e mette in evidenza i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti della comunità ebraica. Shylock viene spesso descritto come un personaggio complesso e tormentato, in lotta con il suo desiderio di vendetta e la sua umanità. Il mercante di Venezia è una delle opere più controverse di Shakespeare e ha suscitato dibattiti accesi sulla rappresentazione degli ebrei e sulle implicazioni morali della storia.

Il Mercante di Venezia, commedia scritta da William Shakespeare tra il 1596 e il 1598, è un'opera ricca di temi complessi e sfaccettature che l'hanno resa una delle opere più discusse e analizzate del Bardo.

La trama coinvolge Antonio, un mercante veneziano di successo, e Shylock, un usuraio ebreo. Bassanio, amico di Antonio, richiede un prestito al mercante per corteggiare la ricca Porzia. Antonio, non avendo liquidi, si impegna con Shylock: se non riuscirà a ripagare il debito entro una certa data, Shylock potrà reclamare una libbra della sua carne.

La commedia esplora temi come l'amicizia, l'amore, l'avidità, la vendetta, la religione e la discriminazione. I personaggi sono complessi e sfaccettati: Antonio incarna la generosità e l'amicizia, ma anche la presunzione e la crudeltà; Shylock rappresenta l'avidità e il rancore, ma anche la vittima di pregiudizi e persecuzioni; Porzia, pur essendo intelligente e volitiva, è vincolata dalle convenzioni sociali dell'epoca.

Franco Branciaroli è un attore italiano con una lunga carriera nel teatro, nel cinema e in televisione. Molto noto per le sue interpretazioni in ruoli classici, Branciaroli ha affrontato diverse opere di Shakespeare durante la sua carriera. La sua interpretazione di Shylock in "Il mercante di Venezia" sarebbe sicuramente stata molto intensa e avvincente, portando alla luce la complessità e la profondità del personaggio e della storia.

Il Mercante di Venezia è stato oggetto di numerose interpretazioni nel corso dei secoli. Alcuni critici lo considerano una commedia con un lieto fine, mentre altri lo vedono come una tragedia con elementi comici. L'opera è stata anche accusata di antisemitismo, per la sua rappresentazione di Shylock. Tuttavia, altri studiosi sottolineano che la commedia può essere vista come una critica all'intolleranza e al pregiudizio, e che Shylock sia un personaggio complesso e tragico, vittima di discriminazione.

Indubbiamente, Il Mercante di Venezia rimane un'opera potente e attuale che continua a suscitare dibattiti e riflessioni.

Video Il Mercante di Venezia

Video Conferenza di presentazione spettacolo

Nota di regia 

“For Sport”, per sport. 

Shylock dice così, nel momento cruciale del primo atto del “Mercante di Venezia”, rivolgendosi ad Antonio: “(…) firmatemi il vostro contratto, con la clausola (è solo per sport) che se non mi rimborsate nel tale giorno e nel tale luogo la tale somma, la penale sarà stabilita in una libbra precisa della vostra bianca carne (…)”

Quindi è un gioco, uno scherzo, una bagatella…

Tutta questa storia di una libbra di carne è solo il divertimento di un ricco ebreo che vuole farsi beffa di un mercante tanto arrogante quanto malinconico.

«Bisognerebbe essere ciechi, sordi e ottusi - scrive il grande critico letterario Harold Bloom - per non accorgersi che la grandiosa ed equivoca commedia shakespeariana “Il mercante di Venezia” è un’opera profondamente antisemita». Uno scherzo…

Dietro a questo “sport”, a questa ignobile beffa, c’è una storia di vendetta, di denaro, di tradimenti, di emarginazione. E carne e sangue: Shylock ne è ossessionato.

C’è sempre qualcosa di potentemente fisico a caratterizzare la figura di Shylock: un forte rapporto con la materia, con il corpo, con ciò che è divorabile… “sazierò l’antico rancore” è una delle prime asserzioni dell’ebreo. Un verbo non scelto a caso, in una battuta che pone subito in luce il tema fondante della vendetta contro una società che esclude chi le è estraneo.

«Sono infatti odio e spirito di vendetta - per gli sputi subiti, per gli insulti di Antonio che lo paragona a un cane rabbioso, per il suo opporsi all’usura - a suggerire a Shylock la crudele obbligazione per il prestito al mercante, la famosa libbra di carne: “Lui odia il nostro sacro popolo e inveisce contro di noi e io odio lui perché è un cristiano” dice infatti l’ebreo, dichiarando chiaramente lo scenario di un’aperta lotta fra religioni, fra culture.

Di contro, ogni battuta di Antonio adduce ad una vocazione al martirio. Nell’iconografia dello spettacolo abbiamo accolto quest’ispirazione ed Antonio durante il processo appare in effetti “crocifisso”, a petto nudo e braccia aperte, in attesa della lama di Shylock. 

Appena l’intervento del giovane avvocato salva la vita di Antonio e condanna Shylock, il mercante però rovescia la violenza dell’ebreo in una violenza altrettanto brutale chiedendo per lui la forzata conversione al cristianesimo. Da una parte, allora, c’è il cruento cannibalismo di Shylock, e dall’altra, apparentemente, un martire cristiano: però questo cristiano, appena scende dalla sua croce, come prima azione obbliga l’ebreo alla conversione, imponendogli di fatto il corpo di Cristo.

Nulla obbliga Antonio a questa scelta: è la sua volontà, la sua richiesta al Doge, una richiesta di terribile violenza.

Ma nell’immaginario degli spettatori è la “libbra di carne” a rimanere impressa, e scivola via invece l’inumana scelta del mercante, fino ad allora tratteggiato come un uomo libero, più o meno illuminato, generoso… E che invece rivela un lato vendicativo, un atteggiamento impositivo che rimanda piuttosto all’oscurantismo dell’inquisizione. 

Shylock, davanti ad un simile atto, avrebbe potuto a propria volta immolarsi, dire “no, uccidetemi”. Invece per sopravvivere dice “accetto”: questa è la sua vera sconfitta. Rimane un escluso, un violento e diviene un perdente, privato non solo della sua orribile obbligazione, e del denaro, ma soprattutto della sua dignità.

Shakespeare lo lascia così: lo fa uscire di scena “sottovoce” nel quarto atto, dedicando il quinto alla dimensione dell’incanto e del divertimento di Belmonte, alla celebrazione di un universo femminile, luminoso, intuitivo e salvifico, come spesso è nella sua drammaturgia. 

Ma la figura dell’ebreo e la sua dialettica con il mercante, sono così centrali, così potenti e universali, che abbiamo scelto di evidenziarlo, aprendo e chiudendo il nostro spettacolo con un’apparizione di Shylock, che nell’ultima scena vive davanti ai nostri occhi la brutalità di una conversione imposta.

Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Centro Teatrale Bresciano e Teatro de Gli Incamminati presentano

Dal 7 al 19 maggio 2024
feriali ore 20,45 - domenica ore 15,30
sabato 18 maggio ore 15,30 e 20,45

IL MERCANTE DI VENEZIA
di William Shakespeare

traduzione Masolino D’Amico

con FRANCO BRANCIAROLI

PIERGIORGIO FASOLO

e (in ordine di apparizione) 

Emanuele Fortunati, Riccardo Maranzana, Stefano Scandaletti, Lorenzo Guadalupi, Giulio Cancelli, Valentina Violo, Mauro Malinverno, Mersila Sokoli, Veronica Dariol

regia e adattamento di PAOLO VALERIO

scene di Marta Crisolini Malatesta

costumi di Stefano Nicolao

luci di Gigi Saccomandi

musiche Antonio Di Pofi

movimenti di scena Monica Codena

Si ringrazia per la collaborazione Laura Pelaschiar dell’Università degli Studi di Trieste 

FOTO:*_©simonediluca

DISTRIBUZIONE nomi/ruoli

Franco Branciaroli - Shylock

Piergiorgio Fasolo - Antonio

Riccardo Maranzana - Salerio / Doge

Emanuele Fortunati - Solanio / Principe di Marocco

Stefano Scandaletti - Bassanio

Lorenzo Guadalupi - Lorenzo

Giulio Cancelli - Graziano / Principe di Aragona

Valentina Violo - Porzia

Mersila Sokoli - Nerissa

Mauro Malinverno - Lancillotto / Tubal

Veronica Dariol - Jessica

BIGLIETTI
Prestige € 36,50 - Poltronissima € 33,00 - Poltrona € 25,00 - Poltronissima under 26 anni € 16,00

Per acquisto:
biglietteria del Teatro
online https://www.teatromanzoni.it/acquista-online/?event=957218
telefonicamente 027636901
circuito Ticketone

Teatro Manzoni
Via Manzoni 42 - 20121 Milano
Tel. 02 7636901
Fax 02 76005471

[email protected] 
TELEFONO
Infoline 02 7636901

*_©Angelo Antonio Messina