Sabato, i 5 Stelle faranno festa al Circo Massimo, iniziando un fine settimana pensato per celebrare i presunti successi degli attivisti al Governo, ma che rischia, paradossalmente, di diventare la celebrazione del funerale di tale esperienza.

Giovedì, dopo la teatrale denuncia di Di Maio del giorno precedente a Porta a Porta sul condono fiscale inserito nella legge di bilancio, nel corso delle ore si è infatti ingigantito il problema relativo alla norma che è stata definita pace fiscale.

Per Di Maio, quello che è scritto in manovra non è quello che era stato deciso durante il Consiglio dei Ministri. La Lega, in giornata, ha dichiarato l'esatto contrario.

Per questo fine settimana, anche per la necessità di rispondere alla lettera di richiamo della Commissione Ue sulla manovra, è stata anticipata la convocazione del CdM. Salvini, inizialmente, aveva detto che non vi avrebbe partecipato. Lo stesso, come avevano poi fatto sapere, avrebbero fatto anche gli altri esponenti della Lega al Governo.

In pratica, i primi passi di una crisi di Governo che, in base a quanto riportano le cronache di alcune agenzie, avrebbero portato il premier Conte a minacciare le proprie dimissioni. Successivamente, però, Salvini cambia idea e sabato sarà a Roma.

Ma questo non vuol dire che il nodo "pace fiscale" sia risolto. Infatti, questa, sull'argomento, è la posizione di Di Maio:

«Garantire un condono penale agli evasori non è nel contratto di governo, non è nel programma del MoVimento e, riteniamo, neppure in quello della Lega.Gli italiani non ci hanno votato per fare questo e in ogni caso non lo avremmo mai fatto. Facciamo solo quello che abbiamo detto e che abbiamo scritto nel contratto. Il salvacondotto per gli evasori (tra cui magari qualche criminale) non è da nessuna parte e non è nell'interesse del popolo italiano.Per il MoVimento 5 Stelle gli evasori non devono avere alcuna impunità. Se anche questa norma arrivasse così come è in Parlamento non avrebbe i nostri voti e quindi non passerebbe. Meglio eliminarla subito.I nostri elettori ci hanno votato per cambiare il Paese altrimenti avrebbero scelto ancora una volta quelli che hanno governato nei vent'anni precedenti.»


Questa, invece, sullo stesso argomento è la posizione di Salvini, così come riportata in un'intervista a La Stampa:

«... Una cosa dev’essere chiara: ribaltoni, inciuci e tranelli la Lega non ne fa. Noi manteniamo la parola dataIl decreto è quello scritto. In Consiglio io c’ero, Di Maio pure, Conte ce lo ha letto come è scritto e l’abbiamo approvato.Mi sembra un enorme equivoco. Pericoloso, però: tutti in Europa non vedono l’ora di attaccarci, non è bene dargliene l’occasione. Ma per quel che mi riguarda, il decreto quello è e quello resta.Non sono in lite con nessuno. Conte è un ottimo presidente del Consiglio, corretto, equilibrato. Sa fare il suo mestiere. In realtà con tutti i miei colleghi ministri il rapporto è ottimo.Di Maio dice che così come è il decreto lui non lo vota? Crede che io non abbia mai avuto dubbi su nessuno dei provvedimenti che abbiamo adottato? Ma li ho votati perché siamo tutti sulla stessa barca.»


Con queste premesse come sia possibile pensare che i due possano arrivare ad un punto d'intesa è difficile immaginarlo, considerando anche che, tecnicamente, così come è stata presentata, la pace fiscale è un vero e proprio condono per chi non ha effettuato dichiarazioni complete e/o veritiere dei redditi. Un aspetto che, politicamente, finirebbe per essere un tormentone che le opposizioni rinfaccerebbero ai 5 Stelle, il partito dell'onestà e della legalità, ad ogni occasione.

Inoltre, c'è da considerare anche che nel prossimo CdM il Governo dovrà pure rispondere alla lettera della Commissione Ue e decidere se andare allo scontro o soddisfarne, almeno in parte, le richieste... il che sarebbe comunque un problema d'immagine per i due leader populisti Di Maio e Salvini.

In ogni caso, sulle loro scelte, e sul destino del debito pubblico italiano, non potrà non pesare la speculazione finanziaria che ogni giorno porta lo spread a segnare nuovi traguardi che da qualche anno erano ormai un lontano ricordo... nonostante lo scudo della Bce sia ancora attivo!